conversione del centurione Cornelio

arazzo, 1620 - 1624
Mattens Heinrich (notizie Prima Metà Sec. Xvii)
notizie prima metà sec. XVII

L'arazzo presenta sullo sfondo il paesaggio, mentre più avanti a destra la casa dove abita Pietro a cui bussano i messi di Cornelio mentre l'apostolo ha la visione. Cornelio inginocchiato è in atto di voler baciare il piede di Pietro e questi, sollevandolo, esprime la parola degli atti: "Lavati su io pure sono uomo". (Per la descrizione del bordo si veda la scheda con La pesca miracolosa)

  • OGGETTO arazzo
  • MATERIA E TECNICA filo d'argento
    filo dorato
    lana e seta/ arazzo
    SETA
  • ATTRIBUZIONI Mattens Heinrich (notizie Prima Metà Sec. Xvii)
  • LOCALIZZAZIONE Loreto (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'arazzo proviene dal Palazzo genovese del nobile Stefano Pallavicino. La conversione del centurione Cornelio (Atti 10, 24-26) sostituisce nella serie degli arazzi lauretani il martirio di Santo Stefano. Fra i cartoni preparati da Raffaello questa scena non c'era. ma il cartone deve essere stato preparato, insieme con altri, da qualche suo discepolo, perchè fr agli arazzi vaticani eseguiti sui cartoni dei discepoli di Raffaello figura uno con una scena simile. Nell'arazzo lauretano il lenzuolo della visione è molto impicciolito e viene relegato in una parte del quadro. nell'arazzo vaticano il lenzuolo occupa il centro della parte superiore. L'arma Pallavicino non c'è nella tappezzeria lauretana (G. Pauri, 1926, p. 26, 45 nota n. 16). L'arazzo è stato restaurato negli anni 1985-1988 presso il laboratorio di restauro di Ancona di Claudia Kusch. Il precario stato di conservazione dell'arazzo ha reso necessarie le seguenti fasi di restauro: 1) scucitura dell'intera fodera di supporto e delle varie toppe; 2) aspiratura della superficie dell'arazzo; 3) lavaggio in una apposita vasca; diverse spugnature hanno favorito la fuoriuscita dello sporco depositatosi; i fili d'oro e d'argento puliti con spazzole morbide hanno riacquistato l'originale brillantezza. Vari risciacqui in acqua decalcificata; 4) imposizionamento seguendo la direzione dei fili di trama e ordito; 5) asciugatura all'aria; 6) fissaggio avvenuto in due tempi: i tipi di punto usati sonocirca tre: punto semplice, posato e punto che fissa ogni singolo filo d'ordito; 7) applicazione bande di sostegno, 26 bande in tutto; 8) velcro: due strisce di velcro cucite sul bordo supeiore sono servite ad appendere l'arazzo ad un'asta, fissata al muro._ Riferimento a vecchie schede: ASSC, Governo Santa Casa, regno d'Italia (1860-1934), tit. XLIV; Archivio Storico S. Casa, tit. 43 (1860-1934), b. 3, nr 7, scheda 7 arazzi (s.d.) e scheda 106 (30.6.1902); tit. 44, scheda 8. _ Le fotografie di riferimento, oltre a quella dell'Archivio fotografico Sbas Urbino, sono: G. F. N. D nn. 1010, 1015, 1016, 1022; G.F.N. serie D 1022, 1016, 1010, 1015
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100003392
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 1973
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI sul bordo inferiore a sinistra - B B - corsivo - a ricamo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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