Santa Chiara d'Assisi

dipinto,

Come la tavoletta raffigurante S. Francesco d'Assisi, doveva far parte di un tabernacolo con sportelli con l'interno dipinto; entrambe sono state risegate in basso ed in alto mentre la larghezza è quella originaria poiché i bordi laterali sono intatti

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Maestro Della Santa Chiara (attivo Umbria, Sec. Xiii)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Maestro Della Crocifissione Forteguerra
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Priori
  • INDIRIZZO Corso Vannucci 19 - 06123 Perugia, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si ignora l'originaria provenienza di questa e della tavola con San Francesco d'Assisi: insieme ai due Arcangeli dipinti in mezzelune conservate nella stessa raccolta (inv. 560.1 e inv. 560.2), dovevano far parte di due sportelli, dipinti internamente ed impiegati come chiusura di un tabernacolo. Attribuiti da Van Marle (1919, p. 13) ad un seguace del Maestro di San Francesco, vengono pubblicati con tale attribuzione anche da Santi (1969, pp. 32-33), Boskovits (1981, p. 26 n.37), che vi nota caratteri cimabueschi, Todini (1989, I, p. 342) e Lunghi (1995, p. 166, 269 n. 75). Catalogo Garibaldi V.: Le due tavolette inferiori con i Santi Francesco e Chiara facevano parte della collezione che Carattoli aveva già depositato, nel 1882, all'Accademia di Belle Arti, la quale ne sarebbe divenuta proprietaria alla morte del mecenate, poi avvenuta nel 1894. Sono descritte nel catalogo a stampa della Pinacoteca redatto da Lupattelli nel 1885. Non è chiara la loro presenza, se l'identificazione è corretta, nell'Inventario Generale dell'Accademia di Belle Arti del 1839: "Piccola tavoletta, in cui vi è espresso San Francesco d'Assisi, dello stesso merito, forma e proporzione del primo". Le quattro tavolette sono ricordate anche nella guida inedita di Rossi, riferibile in gran parte al 1879, ma nella quale si ritrovano anche fogli aggiunti successivamente, come è il caso del foglio con la descrizione degli arcangeli, aggiunto sicuramente dopo il 1887 quando la tavoletta fu donata alla Pinacoteca. Bellosi (1998) nel confermare l'ascendente cimabuesco, ma successivo al soggiorno romano del 1272, li attribuisce al Maestro della Crocifissione Forteguerra in Santa Maria Nuova a Viterbo (1288), intorno al quale Bologna (1969) ha riunito alcune opere di stretta ascendenza cimabuesca, pre o protoassisiani, come i messali francescani della Pinacoteca di Deruta e del Duomo di Salerno, la Crocifissione di un codice della Cattedrale di Atri, il Maestro della Croce di Nocera Umbra, cui andrebbe ascritto anche il Dossale con Santa Margherita da Cortona del Museo Diocesano di Cortona. Delpriori (2015) suggerisce a sua volta un esito cimabuesco del Maestro della Santa Chiara verso il 1280, dopo l'intervento di Cimabue nella Basilica Superiore di Assisi. La possibile appartenenza a un tabernacolo portatile è riproposta anche da Picchiarelli che rimanda più specificamente a quello a quello del Fricks Museum di Pittsburg di cui avvicinerebbe anche le dimensioni (Picchiarelli, 2018, scheda 2, con bibliografia precedente). Il recente restauro delle tavolette ha evidenziato un'alta qualità formale, così marcata da confermare "la pertinenza del loro accostamento all'ambito del Maestro della Santa Chiara", così come la stessa tipologia dell'oggetto trova specifici riscontri nei tabernacoli ad ante richiudibili tipici della clausura clariana da cui quindi si presume la provenienza
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000220559
  • NUMERO D'INVENTARIO 10.2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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