Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre, Venere Cupido e Diana, Ad amo coltiva la terra, grottesche con figure allegoriche

decorazione pittorica, 1590/ 1610

A sn, motivo di fusto con vite attorta; uccelli che beccano grappoli nella lunetta sn, tra uccelli in volo che tendono nastri, riquadro con cornice mistilinea, includente paesaggio naturalistico con Adamo ed Eva a sn in pr imo piano presso albero con serpente attorcigliato; a ds, angelo col bracc io sn alzato nella vela, su basamento sovrapposto a drago, trimonte su cui poggia figura femminile allegorica in alto oltre il vertice della vela, c lipeo includente figura femminile al centro: testina alata tra festoni; va so fiorito; figura di arpia con 1 testa e 2 corpi; clipeo con Venere e Cup ido a sn e Diana con simbolo lunare sul capo, a ds 2 sfingi alate su scala che trattengono festone; figura femminile alata tra gru, su anfora istori ata e uccello nella lunetta ds, riquadro con cornice sagomata con 2 arpie addossate, includente Adamo a sn in atto di lavorare la terra ed Eva al ce ntro seduta tra rocce nella vela, figura femminile allegorica su trimonte a ds, fusto con spiga ed edera

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
  • LOCALIZZAZIONE Villa del Cardinale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ha inizio con le due scene nelle quali Dio Padre plasma dalla polvere l'uo mo e quindi gli trasmette la vita con un soffio e con il tocco della mano, il breve ciclo di storie dei Progenitori tratte dai primi tre capitoli de lla Genesi, che prosegue con la creazione di Eva, la tentazione e il pecca to, quindi la perdita del Paradiso e l'inizio dell'esistenza di lavoro e d i sofferenza per Adamo ed Eva. I riquadri in oggetto includono l'episodio della Cacciata dall'Eden (Genes i,3, 8-24) e del lavoro di Adamo, nell'iconografia tradizionale. Questo te ma insieme a quello dell'originaria innocenza edenica, si intreccia con qu ello pagano delle Quattro Età con cui esordiva la teoria della creazione d el mondo nelle leggende mitologiche di tradizione greca e latina, riprese da Ovidio nelle "Metamorfosi" (I, 89-150). La prima è l'età dell'Oro, una condizione idealizzata di primitiva armonia con la natura, già così dipint a da Esiodo - esponente, secondo Panofsky, di quel "primitivismo molle o p ositivistico" che concorda con l'interpretazione religiosa del destino uma no e con la dottrina del Peccato Originale (cfr. Panofsky E, 1939, 1975, p p.47 s): è l'epoca in cui regnava Saturno, l'antico dio romano dell'agrico ltura, che si trova infatti raffigurato nel clipeo centrale tra le prime d ue lunette che includono Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre. Si esplicita in questo modo l'intenzione di instaurare un rapporto analogico tra stori a sacra e mitologia che è sottesa a questa figurazione. A Saturno segue du nque Apollo, protettore delle arti e delle attività umane che contraddisti nguono la successiva Età dell'Argento: nella lunetta successiva, la scena della Tentazione segna la perdita della felice condizione primeva e l'iniz io del lavoro e delle sofferenze proprie dell'esistenza umana. Sulla paret e opposta, Minerva armata di lancia allude alla terza età, quella del Bron zo, in cui gli uomini conobbero la violenza e la guerra. Conclude la serie Mercurio che, come simbolo della Ragione e dell'Eloquenza, apre la strada alla nuova umanità dell'età del Ferro cui spetta il progresso della civil tà. Quanto al ciclo biblico, esso si svolge attraverso i dieci riquadri che im pegnano le lunette all'innesto della volta, mentre il centro del soffitt o è riservato al grande quadro con la Creazione del Cielo e della Terra do ve la figura di Dio Padre -nel tipo "patriarcale" introdotto in epoca rina scimentale- campeggia all'interno di un paesaggio ancora in gran parte des ertico. Accanto ai coincisi brani veterotestamentari, torna una nuova serie di fig ure allegoriche -tra cui la Speranza, la Fede, la Gloria, l'Abbondanza, la Giustizia, la Fortezza e la Vigilanza- insieme a numerosi soggetti profan i, scene mitologiche, divinità pagane, animali simbolici e creature fantas tiche, che animano il ritmo delle grottesche e ne scandiscono la simmetria . Alquanto alterata per ripetuti interventi di ridipintura e molto danneggia ta nella zona al di sopra della parete che ospita il camino a causa di vas te infiltrazioni in corrispondenza della canna fumaria, nel suo complesso questa decorazione si distacca nettamente, sia dal punto di vista stilisti co che formale e sintattico, dagli affreschi del piano terra e dalle prece denti sale del primo piano; pur se, di queste ultime, ripropone sia la sce lta tematica di ambito veterotestamentario, sia i motivi decorativi deriva ti dal repertorio delle grottesche, ampiamente illustrato qui alla Villa. Risulta evidente una diversa semplificazione degli elementi ornamentali, u na certa ripetitività e una significativa rarefazione dei moduli compositi vi; come pure, un nuovo sbilanciamento caricaturale nella resa dei mascher oni antropomorfi e degli animali, con esiti, in alcuni casi, parodistici. Questi caratteri, oltre all'uso di una tecnica più rapida e compendiaria e alla mancanza di uno schema compositivo complesso e serrato a favore di u na alleggerita disposizione "a festone" dei motivi decorativi tutt'intorno al quadro centrale, suggeriscono di posticipare la datazione della decora zione di questa sala, distanziandola dal complesso cronologicamente omogen eo degli affreschi del piano terra e delle sale del primo piano, e colloca ndola nell'ambito del primo quarto del XVII secolo. Infatti, sono qui anco ra presenti i simboli araldici della famiglia Della Corgna -il trimonte e i tralci di corniolo- che rimase proprietaria della villa fino al 1643 qua ndo Fulvio II, ultimo duca di Castiglione, coinvolto nella guerra di Castr o tra Urbano VIII e Odoardo Farnese e per questo caduto in disgrazia press o il papa, si vide espropriare, come traditore, tutti i possedimenti, comp resi quelli ricevuti in eredità dall'avo cardinale Fulvio come beni person ali: in quell'anno la Villa e la tenuta de
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000077966
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI CORRELATI

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1590/ 1610

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE