la Fedeltà alla Chiesa Cattolica, Ritratto del Cardinale Fulvio Della Corg na, la Carità
A sinistra, la Fedeltà alla Chiesa Cattolica come figura femminile assisa presso colonna, con ampio velo giallo rigonfio sopra la spalla ds, tunica azzurra con sciarpa drappeggiata e fermata sopra al seno da testina alata, maniche rosse e balza sovrapposta gialla; reca nella ds anello con 2 chia vi appesa, mentre con la sn cinge modello di edificio sacro a pianta circo lare con cupola e croce apicale su trimonte/al centro, entro cortine drapp eggiate di colore cangiante con bordatura a motivi azzurri su fondo oro, s agoma mistilinea su cui poggiano lateralmente due putti recanti a sn colom ba e a ds serpente, conclusa in basso da cartiglio; include clipeo con rit ratto a mezza figura del cardinale con folta barba bianca, in abbigliament o religioso con tricorno rosso e cappa su veste bianca, recante nella sn c artiglio con partitura decorativa a ds, la Carità come figura femminile as sisa presso colonna con veste azzurra e rossa, con 2 fanciulli a lei allac ciati e uno in piedi che solleva il tendaggio
- OGGETTO decorazione pittorica
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ATTRIBUZIONI
Savini Salvio (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Villa del Cardinale
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Immediato il significato celebrativo della figurazione dove all'austero ri tratto del committente-peraltro molto ridipinto-si affiancano le personifi cazioni delle 2 principali virtù riconosciutegli. La prima è quella che ci sembra corretto definire come la Fedeltà alla Chiesa Cattolica visto che reca l'attributo delle chiavi tradizionalmente riferito alla fedeltà nella sua forma profana, qui arricchito della simbologia cristiana, unito a que llo dell'edificio sacro come "ecclesia", assumendo così anche una valenza specifica in relazione all'impegno di Fulvio Della Corgna nell'ambito dell a Cantroriforma. L'altra è la Carità nella tipologia, già più volte qui ri scontrata, derivata dall'immagine della "Virgo Lactans" e dal modello raffaellesco delle Virtù della "Stanza della Segnatura". Ma altre simbolog ie sono presenti: il trimonte del tempietto circolare ribadisce, come elem ento araldico, l'appartenenza del cardinale, per parte materna, alla famig lia Del Monte; la colomba e il serpente sono attributi rispettivamente del la Castità e della Vigilanza ed affiancano perciò il ritratto centrale; in fine il disegno nelle mani di Fulvio Della Corgna-oggi difficilmente leggi bile, ma forse relativo al progetto di sistemazione dell'originario giardi no all'italiana- ne conferma il ruolo di committente, ma anche di cultor e delle arti e mecenate. Nell'alta fascia decorata, che occupa circa un terzo dell'estensione total e delle pareti della sala - aumentata grazie allo sfondamento del soffitto includendovi nell'altezza piano normale e mezzanino-, il ritmo della figu razione è scandito da colonne sui lati N-O e S-E, e da paraste sui lati O ed E, presso le quali sono collocate le monumentali figure femminili. Esse interpretano due tematiche allegoriche differenti ma complementari: sui l ati corti del salone sono rappresentate le virtù che contraddistinguono il Cardinale e il suo illuminato governo; su quelli lunghi, le Arti Liberali del Trivio e del Quadrivio, favorite dall'opera del grande mecenate, cui tributano onore. E' il climax del discorso celebrativo che informa l'inter o programma decorativo della Villa. L'ormai prossimo intervento di restaur o potrà forse ancor meglio chiarirne la portata, restituendo le eventuali iscrizioni incluse nei cartigli o il significato di quelle oggi solo parzi almente leggibili. Potrà inoltre eliminare tutte le alterazioni subite nel tempo da questi affreschi, in particolare quelli della parete di N-E, e r ipristinare l'originario impatto visivo, oggi compromesso dalla sconcertan te nudità della porzione inferiore delle pareti, private del loro rivestim ento originario. Potrà segnare infine un momento forse decisivo nell'ambit o della vicenda attributiva, ormai generalmente orientata sul nome del Sav ini oltre che per le affinità stilistiche con gli affreschi autografi di C ittà della Pieve, anche per l'individuazione di una sigla "SS", oggi confu sa tra le cifre della tavola dell'Aritmetica sulla parete S-O, e di una da ta, 1581, in un particolare della figurazione contigua, attualmente illegi bile (v. Vagaggini, 1985-6, p.97). Ma proprio in ambito attributivo, rimane a nostro avviso da valutare il se gno evidente, come già accennato per alcune grottesche della Villa, di una matrice stilistica finora mai indicata che può invece fornire anche una p lausibile definizione delle origini artistiche e del bagaglio culturale de l Savini. In questo senso, nei relativi studi, viene segnalato un debito f ormativo nei confronti del Circignani (Sapori, 1982, p.55-6), o vengono ev idenziate qualità di derivazione senese -cromatismo, cangiantismo e dissol venze alla Beccafumi- riferite ad un possibile alunnato presso Bernardino Barbatelli (1550-1600). D'altra parte, il soggiorno del Savini a Roma (158 4-90) per l'importante commissione della pala con la "Predica del Battista " per la chiesa di S.Giovanni dei Fiorentini, dove lo aveva introdotto il Circignani, lascia presumere ulteriori contatti con la cultura senese: pro prio il Circignani aveva accanto a sè Cristoforo Roncalli allievo aggiorna to sulle novità senesi e vicino al Casolani. Sono state inoltre rilevate (Sapori, 1993, p.227) analogie linguistiche co lla pittura fiorentina dell'ottavo decennio, con Giovanbattista Naldini (1 537-1591) -al quale era stata attribuita la pala di S.Giovanni dei Fiorent ini, risultata poi invece autografa del Savini- e soprattutto col naldinia no Giovanni Balducci (notizie dal 1580). Ma, come anticipato, un ulteriore elemento va a questo punto indicato, in particolare a proposito delle grandi figure del Salone della Villa. Nel lo ro equilibrio tra monumentalità e sensualità, tra definizione grafica e se nsibilità cromatica, richiamano ancora quella matrice bronzinesca certo ac quisita attraverso una formazione fiorentina influenzata dal grande protag onista del II manierismo fiorentino, Aless
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000077903
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0