Madonna con Bambino e Santi

dipinto,

Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Domenico; Sant' Ercolano; Santa Caterina da Siena; San Costanzo. Figure: angeli reggicortina. Attributi: (San Costanzo) libro. Attributi: (S. Ercolano) mitria. Attributi: (San Domenico) rosario. Attributi: (S. Caterina) rosario. Vedute: veduta di Perugia

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Fabrizi Anton Maria (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per quanto riguarda la data di nascita del Fabrizi si puntualizza che fu il 1595 e non 1594 come si continua a ribadire, grazie al rinvenimento dell'atto di Battesimo (cfr. Perugini 1986/87). L'opera è ricordata per la prima volta da Lancellotti, che ci fornisce la data esatta cioè il 1644. Infatti l'Orsini (1784) fu il primo a fornire un'errata datazione risalente al 1656, data improbabile poichè l'artista muore nel 1649. Il memoriale del convento di S. Domenico (1706) così lo ricorda: "vedesi un bel e gran quadro dipinto a fresco nel muro con vago cornicione et altri ben intesi ornamenti a chiaroscuro ... fatto fare con elemosine in rendimento di grazie alla San.ma Vergine per havere mediante la devotione del Sant.mo Rosario preservata Perugia ...". Il grande dipinto votivo che raffigura il popolo pergino orante ai piedi dei santi patroni e una prospettiva della città, fu realizzato per scongiurare il dilagare della peste nel 1644 in seguito alle vicende della guerra di Castro e dell'acquartieramento di truppe in città. La composizione è organizzata al di là di un sipario le cui cortine vengono sollevate da angioletti, secondo una impostazione pienamente scenografica e barocca che si avvale di spunti del Lanfranco, presente nell'attigua cappella del Rosario. Il gruppo della Vergine col Bambino ricorda da vicino esempi dello Scaramuccia, in particolare gli analoghi gruppi da lui realizzati nello stendardo dell'oratorio di S. Agostino e nella pala della cattedrale perugina. Quast'ultima, in particolare offre al Fabrizi più di uno spunto, specie in rimandi nei santi protettori. Evidentemente l'artista dovendo realizzare un'opera a carattere "cittadino" ha subito il fascino del dipinto del più anziano collega, dipinto tanto esaltato ancora nel 1650 e messo nel punto più importante il duomo di Perugia. Tutti questi spunti sono però rivissuti dal Fabrizi con uno spirito nuovo del tutto consono agli indirizzi del suo secolo; vedi interesse illusionistico nel particolare del rosario che la Madonna consegna a Santa Caterina e la cui ombra è proiettata con cura sulla gamba del piccolo Gesù. Bello il trattamento chiaroscurale degli incarnati nonchè nei piviali dei due santi dove i tessuti sono resi nella loro consistenza reale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000076397
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • ISCRIZIONI in basso al centro - HOC SOLUM HABEMUS RESIDUI/[UT] OCULOS N[OST]R[O]S DIRIGAMUS AD TE -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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