porta - a due battenti, complesso decorativo - ambito Italia centrale (seconda metà sec. XVI)

porta a due battenti, post 1563 - ante 1583

stipiti a lesena aggettante, scanalata, rastremata e dotata di capitello i onico/ architrave con fascia baccellata su cornici multiple modanate/ batt enti ripartiti in quattro specchiature quadrate modanate includenti motivo decorativo di ottagono a perimetro mistilineo

  • OGGETTO porta a due battenti
  • MISURE Altezza: 330
    Larghezza: 218
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
  • LOCALIZZAZIONE Villa del Cardinale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Edificata su di un'altura collinare ai piedi del monte Tezio e prossima al l'antico borgo di Colle Umberto - già Colle del Cardinale -, in quell'area intermedia tra la città di Perugia e il lato orientale del lago Trasimeno , la Villa, circondata da un ampio parco e dai fondi agricoli, fu commissi onata dal cardinale Fulvio Della Corgna (1517-1583) per rispondere ad una duplice esigenza. In primo luogo, quella di dotare di una prestigiosa resi denza extraurbana la famiglia che, con Fulvio e con suo fratello Ascanio ( 1514-1571) era ascesa ai vertici della potenza politica ed economica in se guito all'elezione al soglio pontificio dello zio cardinale Giovanni Maria del Monte. Infatti, durante il suo pontificato (1550-55), Giulio III isti tuì, in favore della sorella Giacoma, lo Stato del Chiugi e di Castiglion del Lago, concesso poi in perpetuo come governatorato al nipote Ascanio; m entre a Fulvio veniva riservata la sede vescovile di Perugia e la nomina a cardinale e legato nella Marca Picena . E se le fortune dei Della corgna avevano subito un grave tracollo dopo la morte del Del Monte, soprattutto per l'ostilità dell'avverso cardinale Carafa divenuto papa Paolo IV, la fa miglia era stata ricondotta a nuova floridezza dalle capacità diplomatiche di Fulvio, dalle risorse accumulate e dal favore del nuovo papa Pio IV de ' Medici (1559-65) che, in cambio di un cospicuo prestito, nel 1563, inves tì Ascanio del titolo di Marchese del feudo riacquisito. La Villa veniva così non solo a celebrare, coi suoi fasti bucolici, la rin novata fortuna della famiglia, ma anche ad arricchire la scelta di residen ze a disposizione dei Della Corgna che comprendeva, oltre ai "quartieri" d i città a Perugia ed a Roma, il palazzo di Città della Pieve, avviato fin dal 1550 per dotare di una sede ufficiale il governatore del nuovo stato; ed il palazzo di Castiglion del Lago, pensato da Ascanio come centro ammin istrativo del marchesato, ma terminato dopo la sua morte e divenuto reside nza del suo successore e figlio adottivo, il nipote Diomede Della Penna. L'altra esigenza del cardinale era quella di poter disporre di un'efficien te dimora estiva a breve distanza da Perugia dove, dal 1564, aveva ripreso possesso della sede vescovile (Sapori, 1982, p.39), e da cui poter raggiu ngere anche Pietrafitta, ovvero l'abazia benedettina dei Sette Fratelli, d alla ricca rendita, ricevuta in commenda dal cardinale Della Corgna nel 15 60 (Sapori, 1982, p.60, n.50). A queste esigenze, dunque, dovette innanzitutto corrispondere la scelta de l luogo, certamente già noto a Fulvio, al quale in qualità di vescovo di P erugia era assegnato come residenza estiva il vicino castello di Pieve del Vescovo. Tale scelta informa in maniera profonda sia il progetto architet tonico sia quello decorativo, concepito proprio per rispecchiare all'inter no l'amenità e le "virtù" naturali della campagna. Riguardo alla paternità del progetto architettonico, le antiche fonti loca li (dal sec.XVI con Filippo Alberti, alla metà del '600 col Lancellotti) s ono state generalmente concordi nel far riferimento alla personalità dell' architetto perugino Galeazzo Alessi (1512-1572) legato per molteplici moti vi ai Della Corgna ed in costante rapporto sia con Ascanio - insieme al qu ale studia e compie nel 1563 un giro di ispezione delle fortezze pontifice della Romagna - che con Fulvio, tramite cui potè ottenere favori e commis sioni nella capitale. A Roma infatti fin dal 1538, l'Alessi completerà la sua formazione a contatto con le grandi ed innovative ricerche michelangio lesche e col severo classicismo del Sangallo. E proprio l'opera di Antonio da Sangallo l'Alessi sarà chiamato a portare a termine: nel 1542 è a Peru gia coll'incarico di ultimare la Rocca Paolina. Intorno al 1548 ha inizio la sua attività in Liguria e in Lombardia che si protrarrà in maniera pres sochè continuativa fino agli ultimi anni del sesto decennio del secolo, pu r sempre mantenendo i rapporti con i Della Corgna, ai quali fornisce infat ti, probabilmente tra il 1550 e il 1555 i disegni per il palazzo di Città della Pieve in cui forte si manifesta l'impronta romana. Ma è in Liguria c he si realizza la sua affermazione sia nelle opere pubbliche commissionate dalla repubblica genovese (cfr. Vasari, VII, pp.553s.) sia nell'edilizia privata con l'elaborazione di un'apprezzata tipologia di residenze nobilia ri, in particolare "palazzi in villa", in cui accoglieva elementi linguist ici derivati dalle scuole romane coniugandoli con la nuova esperienza pall adiana, in base al denominatore della comune radice raffaellesca e bramant esca (v. Bagatti Valsecchi - Langè, 1982, pp.381-88). E' del tutto plausibile che, come attestano le fonti perugine (cfr. in Mad doli, 1967-68) e riconoscono gli studi più recenti (v.Bozzoni-Carbonara,19 74), al suo rientro in patria intorno al 1568 l'Alessi si confermi come re ferente privilegiato nelle imprese archite
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000076322
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1999
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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