San Carlo Borromeo, Beata Gennara da Gubbio e angeli
dipinto,
post 1610 - ante 1620
il dipinto presenta una cornice lignea modanata dorata; figura maschile (S. Carlo Borromeo) in ginocchio, abito cardinalizio e anello episcopale al dito della mano destra al petto; a destra figura femminile (Beata Gennara) con abito monastico, in ginocchio, mani giunte; altare con crocifisso, candeliere elibro chiuso; dietro tre figure angeliche in piedi con vesti panneggiate; in alto putti alati con corona di fiori
- OGGETTO dipinto
-
MISURE
Altezza: 215
Larghezza: 153
- AMBITO CULTURALE Ambito Eugubino
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta d'Arte Comunale
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria Nuova
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto proviene dalla chiesa del complesso di Santo Spirito a Gubbio e, come citato dalle fonti ( Bonfatti, 1850-1880; Lucarelli, 1888), è attribuito al pittore perugino Benedetto Bandiera ( 1557 o 1564- 1634), uno dei più importanti artisti della costellazione dei barocceschi perugini. Fu molto attivo, specialmente a Perugia dove lavorò alla sua opera più importante, la decorazione ad affresco in San Pietro, che per la vastità ed il numero degli artisti impegnati fu per l'Umbria un importante centro per la diffusione e l'elaborazione del linguaggio tardo-manieristico con inflessioni baroccesche, influenzando l'attività artistica della regione fino al primo decennio del Seicento (Ricerche in Umbria 2, 1980). L'opera in oggetto, che la Teodori (1979) elenca tra le quelle perdute del pittore, fu realizzata con ogni probabilità tra il 1610 - anno della canonizzazione del Santo - e il 1620. Infatti risulta dai documenti (Cece - Sannipoli, 1996), che il 26 febbraio di quest'ultimo anno venne eretta una cappellania all' altare di San Carlo ad opera di Alessandro Montesperelli, fratello di Suor Vittoria, monaca in Santo Spirito, che aveva anche il giuspatronato sull'altare di San Carlo. V' è poi da sottolineare la stretta corripondenza con un altro dipinto del Bandiera di analogo soggetto, eseguito per la Chiesa della Madonna dell'Ulivo a Passignano, sconosciuto alla letteratura e citato per la prima volta in Ricerche in Umbria 2, giudicato tipico prodotto devozionale di un tardo manierismo di provincia reso con un risparmio compositivo bilanciato dalla resa scrupolosa di dettagli decorativi. La Santa che compare in basso è la Beata Gennara, come attesta l'iscrizione, morta a Gubbio nel 1293, il cui corpo fu conservato nel monastero prima e nella chiesa poi di Santo Spirito, mentre ora riposa nella Cappella del Santissimo Sacramento in Cattedrale. In questa stessa chiesa sono depositati reperti lapidei provenienti anch'essi con molta probabilità dalla chiesa di Santo Spirito e riconducibili all'altare di San Carlo per le iscrizioni che riportano (si vedano schede in riferimento orizzontale). Una di queste soprattutto riporta la data -1614 -che ben collocherebbe cronologicamente il dipinto in questione
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000075997
- NUMERO D'INVENTARIO 7747
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1999
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI in cartiglio in basso a sinistra - GIANOVARA - lettere capitali - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0