tessuto, opera isolata - ambito Italia centrale (sec. XIX)

tessuto, ca 1800 - ca 1899

L'oggetto è integro e presenta sui due lati minori una piccola frangia originata dagli orditi sciolti. Cimosa sui lati maggiori. MOD.DEC. bande di trame serrate, alternate a piccolo motivo a spina. Il modulo si ripete specchiato ed appare uguale nelle due cascate. COLORI: fondo bianco, dec. blu indaco. SCHEDA TECNICA: vedi scheda cartacea

  • OGGETTO tessuto
  • MATERIA E TECNICA cotone/ tessuto/ opera
    tela di lino/ ricamo a punto lanciato
  • MISURE Altezza: 162
    Larghezza: 55
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Priori
  • INDIRIZZO Corso Pietro Vannucci, 19, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tessuto "umbro" (o "alla perugina", o "perugino") è un tipo di produzione di biancheria, ad uso sia sacro che profano, molto simile al diaspro lucchese (da cui secondo alcuni studiosi sarebbe stato originato), caratterizzata da un tessuto di fondo di lino bianco avorio, composto da una armatura in diagonale che si può comporre in due varianti: a "spina di pesce" ( o "spigato") e a "occhio di pernice" ( chiamata anch e "rombetto", "diamantina", "occhietto", "mandorletta"). Su questo viene sovrapposta, con la tecnica della lanciatura e serratura, una decorazione di bande orizzontali multiple, di cotone colore indaco. La particolarità di tali stoffe sta nel tipo di decorazione delle bande colorate, che variano da semplici liste a complessi disegni sia geometrici che figurati. Il luogo originario di questa produzione è l'Umbria, e il centro più importante per la lavorazione e lo smistamento dei "panni lini cum griffi et lioni", con buona probabilità è proprio la città di Perugia, (da cui il nome negli inventari di tessuti "perugini"). Dall'Umbria poi, questo tipo di lavorazione si è diffuso in gran parte dell'Italia centro- settentrionale ed anche all'estero. Le presunte origini antiche, che lo studioso e collezionista Mariano Rocchi faceva risalire ad un documento del X secolo, non sono state ancora dimostrate scientificamente, ma dallo spoglio di inventari comunali ed ecclesiastici del centro Italia, si deduce che già dal XIIl sec. esistevano fiorenti industrie di "panni lini perugini". La immutata tecnica di esecuzione, con l'uso di telai a licci e pedali, durata fino alla metà di questo secolo, così come anche un cristallizzato repertorio decorativo che permette minime varianti nel tempo, rendono estremamente difficoltoso ogni tentativo di datazione. Nemmeno la notevole iconografia artistica, testimoniata dal XIII al XIX sec., ci è di grande aiuto in questo senso. Nel caso del pezzo in esame, la datazione, sebbene alquanto approssimativa e nata da una osservazione indiretta tramite fotografia, si basa sostanzialmente: sulla robustezza del colore delle liste, sulla dimensione del telo e sulla compattezza della trama di fondo, che appare alquanto fine e serrata. Il panno listato è il più semplice da realizzare e viene impiegato nei secoli nelle attività più disparate: come velo da capo, mantello, tovaglia, asciugatoio, sacco da viaggio. Nel nostro caso la tovaglia in esame sembra essere stata utilizzata in una casa privata, probabilmente come mantella a coprire le spalle, come specifica il vecchio inventario Bellucci
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000067647
  • NUMERO D'INVENTARIO Bellucci 226
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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