motivi decorativi floreali

mensola,

La mensola ha una voluta vegetale frontale; lateralmente sono scolpite due rosette, in corrispondenza della voluta, ed un fregio floreale con rosa a cinque petali

  • OGGETTO mensola
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Centrale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Via Federico da Montefeltro, 06024 Gubbio (PG), Gubbio (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La realizzazione del camino deve essere collocata tra il 1474 e il 1482, periodo nel quale vennero eseguiti i lavori di ampliamento e ammodernamento del palazzo eugubino: il termine post quem del 1474 si basa sul fatto che all'interno del palazzo sono presenti solamente simboli e segni con l'iscrizione F(EDERICUS) D(UX), titolo che ricevette da Sisto IV appunto nel 1474. Non si hanno puntuali indicazioni documentarie circa i maestri impiegati da Francesco di Giorgio, sovrintendente ai lavori del palazzo Ducale di Gubbio, nello scolpire i fregi di porte e camini, nei quali non si esclude possa essere ravvisato il lavoro di qualche illustre maestro già impiegato con analoghe mansioni ad Urbino dai Montefeltro (Ambrogio Barocci da Milano e bottega). La parte policroma di questi fregi è attribuita al pittore eugubino Bernardino di Nanni dell'Eugenia, al quale Francesco di Giorgio, soprintendente ai lavori del Palazzo, affidò - nel 1477 - l'incarico di policromare alcuni fregi in una stanza del duca (A.S.G., Fondo Notarile, prot. n.98, c.183rv.). In origine ogni ambiente del Palazzo, tranne lo studiolo, era dotato di caminetto. Dalla relazione Guardabassi - Carattoli del 1863 si evince che i camini in loco fossero solo tre. Il conte Carlo della Porta, ispettore degli scavi e dei monumenti di Gubbio, riferiva in una relazione dell'ottobre 1886, per il Direttore Generale alle Antichità e Belle Arti Fiorilli, che i camini sfuggiti al sacco degli speculatori fossero solo due, i più belli [quelli del salone di corte] mentre il proprietario Ubaldo Balducci nel 1888 dichiarava che ne fossero presenti quattro. La perizia effettuata in data 15 giugno 1895 da F. Ducci, ingegnere del Genio Civile, riportava il numero totale a quattro, tutti collocati al primo piano: esattamente, nel "salone due grandi camini finamente intagliati e sagomati. Conservano ancora le tracce della policromia" (...) uno "grande posto in un ambiente adiacente al salone", oltre a uno piccolo, dalla collocazione non specificata. Sacconi nel 1900 ne segnalava tre. Durante il restauro del 1900-1901 o dopo quelli avvenuti successivamente all'acquisizione del palazzo da parte dello Stato si apportarono numerose modifiche, tra le quali dovette esserci quella della ricollocazione di uno dei cinque camini attualmente visibili nelle sale. Nei depositi sono conservati frammenti. L'Aquila scolpita nei pilastrini appartiene al repertorio araldico dei Montefeltro ed è allusiva all'investitura che ricevettero nel 1228 da parte del Sacro Romano Imperatore (cfr. Raggio, 1996, p. 23)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000065048-3
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1997
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

FA PARTE DI - BENI COMPONENTI

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE