orazione di Cristo nell'orto del Getsemani
dipinto
1690-1710
Borghesi Giovanni Ventura (attribuito)
1640-1708
Maestro Marcello Di Città Di Castello (attribuito)
notizie sec. XVII ultimo quarto-sec. XVIII inizio
Restini Agostino (attribuito)
secc. XVII/XVIII
Viviani, Bartolomeo (attribuito)
notizie sec. XVII ultimo quarto-sec. XVIII inizio
Matteucci Giuseppe (attribuito)
secc. XVII/ XVIII
Angelucci, Luca Antonio (attribuito)
1683-1733
In un paesaggio notturno, in primo piano, un uomo barbato inginocchiato davanti ad una staccionata di legno, vestito con abito rosso e intorno ai fianchi un mantello blu. Lo sguardo è rivolto in alto a destra; a sinistra del dipinto due tronchi d'albero
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
legno/ intagliatura/ doratura
tavola/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Borghesi Giovanni Ventura (attribuito): disegnatore
Maestro Marcello Di Città Di Castello (attribuito): intagliatore
Restini Agostino (attribuito): doratore
Viviani, Bartolomeo (attribuito): pittore
Matteucci Giuseppe (attribuito)
Angelucci, Luca Antonio (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Bufalini
- LOCALIZZAZIONE Castello Bufalini
- INDIRIZZO Largo Crociani, 3 - 06016 San Giustino (PG), San Giustino (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte di una serie di quadri con il soggetto della "Passione " collocati nella stessa Stanza del Cardinale e presumibilmente dello stesso autore (1992). Questo dipinto fa parte della serie mezzana della Camera del Cardinale, raffigurante scene della Passione di Cristo. Presenta una delle notevoli cornici di gusto tardo barocco, disegnate dall'architetto pittore G. Ventura Borghesi (1640-1708), alle quali appartengono anche la serie ovale del Vecchio Testamento e altre, intagliate dal Maestro Marcello, probabilmente da Agostino Restini e dorate dal Viviani Bartolomeo. Questi artisti, provenienti da Città di Castello, dimostrano come la manifattura locale dell'Alta Valle del Tevere nel sec. XVIII, abbia raggiunto livelli di alta qualità nell'arte dell'intaglio. Falcidia G., Sapori G. (1987), attribuiscono la serie dei paesaggi, alla scuola romana della fine del sec. XVII-inizio del XVIII. Rossi G. (2008) nel pannello didattico della Camera del Cardinale, conferma la datazione dei dipinti che si ispirano alla maniera del paesaggista romano, Gaspard Dughet (1615-1675) che aveva portato all'estrema potenzialità, il paesaggio classicista della prima metà del Seicento. Genere, quello del paesaggio, molto apprezzato e richiesto e che si era affermato accanto alle tradizionali iconografie sacre proprio in quegli anni. I dipinti sono stati eseguiti in gran parte da due inediti pittori di Città di Castello, Giuseppe Matteucci e Luc' Antonio Angelucci (1683-1733) sotto la direzione dell'architetto pittore G. Ventura Borghesi (1640-1708). Questi artisti hanno frequenti contatti con l'ambiente artistico romano, in particolare l'Angelucci ha abitato a Roma nelle case della famiglia Bufalini
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000062032
- NUMERO D'INVENTARIO 16
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello Bufalini - San Giustino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
Tassini,
2015
- ISCRIZIONI a tergo della tavola e della cornice - 6 - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0