mitria, opera isolata - manifattura italiana (inizio sec. XVIII)

mitria, 1700 - 1710

La mitria bicuspidata è tessuto in teletta d'argento prodotta da una trama e da un ordito di fondo legati in taffetas e da un ordito di legamento ch e ferma in taffetas le trame suplementari in argento. E' ricamata a punto posato e stuoia con fili di argento derato avvolto su accia di seta gialla e fermati di seta bianca. L'oggetto presenta un'armatura di spesso carton e. Tutto intorno corre un gallone di argento dorato avvolto su accia di se ta gialla con decorazione ed andamento diagonale direzione Z. Fodera in ta ffetas di seta. I fanoni sono rastremati verso l'alto, contornati dallo st esso gallone della mitria; sono foderati da raso bianco esternamente e da una tela di lino bianco posta a sostegno del ricamo. Le frange sono format e da lamina d'argento dorato avvolto su accia di setagialla e ritorti tra loro. La decorazione è determinata da una croce comissa capovolta in cui s i sviluppa il motivo della candelabra con foglie e fiori che si avvolgono. I restanti spazi laterali sono riempiti da volute che ripropongono i moti vi della candelabra ma in modo più ampio a sottile. Colori: fondo avorio; decorazione oro; fodera avorio

  • OGGETTO mitria
  • MATERIA E TECNICA filo d'argento/ ricamo
    ARGENTO
    SETA
    seta/ tessuto/ ricamo
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Martino IV
  • INDIRIZZO Piazza del Duomo, Orvieto (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La mitria viene talvolta confusa con il rotondeggiante frigio papale (phri gium) detto più tardi tiara. La mitria è conica e finisce a triangolo: ver so l'alto qualche volta, si presente bicorne. Nel 1049 è nominata per la p rima volta nella Bolla di leone IX che ne concede l'uso all'arcivescovo Eb erardo di Treviri, per lui e per i suoi successori, secondo l'uso romano " in ecclesiastico officio": la mitria è in uso a diverse categorie ecclesia stiche. Nel 1052, lo stesso Papa concede la mitria ai canonici di Besancon , ma solo in relazione a determinate funzioni. La mitria nel Xv sec. cambi a notevolmente forma diventando molto più alta allargandosi ai lati a part ire dal giro sulla fronte fino ai "ab corni" ossia alle punte triangolari che la determinano in alto. Gli ornamenti sono più eseguiti con galloni, b ensì a ricamo, spesso arricchiti da lamine d'oro e da gemme. Alla voce "co stume" dell'Enciclopedia Universale dell'arte la mitria risulta avere orig ine dal Camalaucum romano, forse per i caratteristici pendagli simili ai f anoni della mitria
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000061161
  • NUMERO D'INVENTARIO 11/69 nn. 4-8
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • STEMMI nella parte terminali dei fanoni - vescovile - Stemma - Nuzzi F. (1716-17) - Lo stemma rappresenta un braccio sorreggente un falcone, sotto cui, in cam po dorato, sta un fiore rosso. Lo stemma è sormontato da copricapo vescovi le purpureo con sei nappe per parte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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