San Pietro
scomparto di polittico,
ca 1320 - ca 1320
Martini Simone (1284 Ca./ 1344)
1284 ca./ 1344
Personaggi: San Pietro
- OGGETTO scomparto di polittico
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MATERIA E TECNICA
tavola
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MISURE
Altezza: 84.5 cm
Larghezza: 47 cm
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ATTRIBUZIONI
Martini Simone (1284 Ca./ 1344)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'opera del Duomo
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Soliano
- INDIRIZZO piazza Duomo, 24 - Orvieto (TR), Orvieto (TR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu commissionato per l'altare maggiore della chiesa di San Domenico ad Orvieto da Trasmondo vescovo di Soana, come si legge nella "Cronaca" dell'ordine domenicano, scritta nella metà del XIV secolo da Fra' Giovanni di Matteo del Caccia, il quale avrebbe pagato cento fiorini a Simone Martini per la tavola da destinare all'altare maggiore della cappella; nel documento viene poi ricordata più volte la devozione di Trasmondo per Santa Maria Maddalena, e non a caso viene effigiato nel dipinto accanto alla Santa. Il vescovo Trasmondo è da identificarsi con Trasmondo di Spinello Monaldeschi, orvietano, dell'ordine dei predicatori, eletto vescovo nel 1312. Cavalcaselle e Morelli scrivono che al momento delle soppressioni si trovava nel coro del convento; mentre Ramboux, pittore tedesco presente ad Orvieto nel 1820 e nel 1835-1836 sostiene che alcuni pannelli (S. Domenico e S. Maria Maddalena) si trovavano all'interno del Monumento De Braye di Arnolfo di Cambio. L'opera comunque fu requisita di francesi, tornata in Italia, dal 1870 è ricoradta a palazzo Soliano. Il polittico è incompleto, mancano almeno due pannelli, le cuspidi, i pinnacoli e forse la predella. E' probabile che i due pannelli siano da identificarsi con una tavola raffigurante Santa Cecilia, ora a Berlino e con una raffigurante San Francesco d'Assisi, conservata a Vienna. Caleca, poi propone di riconoscere nelle due tavolette raffiguranti due apostoli ora a Birmingham e a Boston parti della predella del polittico, sebbene la forma delle tavolette e la diversa punzonatura del fondo oro non sembrerebbero corrispondere (Todini). Il dipinto ha una ricca bibliografia, ma tutta la critica è concorde nella sua paternità. Il recente restauro ha evidenziato l'alta qualità pittorica dell'opera, tanto da far escludere l'ipotesi di collaborazione di Lippo Memmi o di altri aiuti, come da alcuni ipotizzato, restringendo l'intervento della bottega ad alcuni particolari secondari, quali le mani della Madonna e alcuni tratt di San Pietro. LO stile del periodo orvietano del pittore si distacca dal goticismo francesizzante delle sue opere precedenti, per raggiungere una maggiore monumentalità ed una piùforte plasticità nelle proporzioni delle immagini, caratteristiche non sempre gradite dalla critica. Gli altri dipinti prodotti ad Orvieto, aderenti a questi caratteri stilistici, sono: la parte centrale del polittico per San Francesco, raffigurante la Madonna con Bambino, Cristo e angeli nella cuspide, conservata nel Museo dell'Opera del Duomo; il polittico già di proprietà Mazzocchi, depositato presso il Museo dell'Opera del Duomo ed oggi nella collezione Gardner di Boston e un quarto, già in Sant'Agostino, ed ora smembrato tra Colonia, Cambridge e una collezione privata
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000061063-4
- NUMERO D'INVENTARIO 16916
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0