profeta Naum

statua, 1364 - 1390

Figura intera frontale, lavorata a tutto tondo. Il profeta indossa una lunga veste e un mantello fermato sul petto da una spilla circolare. Con la mano destra sostiene un cartiglio srotolato, con la sinistra sorregge un lembo del mantello. Il volto presenta linementi sottili; i capelli, lunghi sino alla nuca, sono lavorati a ciocche parallele; è visibile una barba appena accennata, resa lasciando la superficie della pietra grezza

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA pietra calcarea/ scultura
  • LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria Santissima Assunta già Santa Maria della Stella
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa statua raffigura il profeta Naum, uno dei dodici Profeti minori, identificabile dall'iscrizione posta sull'architrave dell'edicola. La statua in esame, insieme ad altri cinque tra i Profeti collocati nelle edicole ai lati del rosone (quello posto accanto, la coppia nell'edicola mediana a destra e quella nell'edicola inferiore a sinistra), fu eseguita probabilmente negli anni tra il 1364 e il 1390, periodo in cui si succedettero nella carica di capomastro dell'Opera del Duomo tre scultori senesi. Nel 1364 troviamo come capomastro Paolo d'Antonio da Siena, con la qualifica di "sculptor lapidum" (Archivio Opera Duomo di Orvieto, Rif., 1364); nel 1373 subentra nella carica un altro senese, Giovanni di Stefano, architetto e scultore (ivi, Rif. 1373-1384, 1375, marzo, 11), il quale aveva lavorato nel 1366 in una cappella in S. Maria della Scala a Siena e nel 1386 attendeva a lavorare in una cappella nella Basilica di S. Pietro a Roma, dove era già stato deputato, prima di andare a Orvieto, alla fabbrica di S. Giovanni in Laterano. Questi viene sostituito durante la sua permanenza a Roma (1386-88) da Luca di Giovanni da Siena, anch'egli scultore, destinato ad assumere la carica di capomastro nel 1390. Questi tre artisti, insieme alle loro maestranze, realizzarono probabilmente le statue di profeti citate. Queste opere riflettono, secondo Carli (1965, p. 68), lo stesso gusto e la stessa cultura delle maestranze attive nel Duomo di Siena nell'ottavo decennio del '300, che, sotto la guida di Giovanni di Cecco, eseguirono i tabernacoli che incorniciano il rosone di facciata e i busti di profeti in essi contenuti (Carli, 1979, pp. 26-27). Dei maestri di pietra - a giudizio di Carli piuttosto modesti - che eseguirono tali opere rimangono i nomi, ma nessuno di essi è collegabile a una scultura in particolare
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000059818
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI CORRELATI

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1364 - 1390

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'