natività di Gesù
dipinto,
1593-1594
La scena della natività è raffigurata al centro in uno spazio angusto e cupo, delimitato da mura con pietroni squadrati. A destra scaturisce la luce emanata dai raggi dell'Empireo che illumina il bimbo, Maria e le teste calve di Giuseppe, del pastore e alcuni elementi di carattere realistico (il cane, la pecora, il cesto, il fagotto a terra). In secondo piano sotto un tetto di paglia è raffigurato l'episodio di "Isacco che benedice Giacobbe". In alto ai lati sono raffigurati diversi putti, quelli a destra reggenti un cartiglio con iscrizione. La tela in esame e le altre dello stesso ciclo si trovano entro cornici lignee originarie intagliate e dorate
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Vassillacchi Antonio Detto Aliense (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Basilica di S. Pietro
- INDIRIZZO Borgo 20 Giugno, Perugia (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera in esame è la prima di un ciclo più vasto. Il 7 giugno 1593 Antonio Vassillacchi si impegnò, con un contratto, a dipingere, per 1600 ducati, dieci grandi tele da collocarsi nelle pareti laterali della navata centrale della chiesa di S. Pietro, soggetto principale era la vita di Cristo dalla nascita alla resurrezione con abbinate alcune scene o prefigurazioni del Vecchio Testamento simbolicamente corrispondenti e annuncianti quelle del Nuovo. Il contratto prevedeva che cinque tele dovevano essere eseguite a Venezia e portate a Perugia in occasione della Pasqua del 1594, unitamente alle altre cinque già abbozzate, ma da compirsi nell'ottobre del detto anno (Bini 1848); a proposito di queste ultime il Manari (1865) scrive che l'Aliense ricorse a un aiuto da lui identificato con Tommaso Dolabella di Belluno. I tempi previsti dal contratto furono rispettati. Questi dipinti sono tra le opere migliori dell'Aliense, sono vasti, di grande effetto, ricchi di fantasia e di colore e rivelano una cura attenta. Nella tela in esame l'Aliense fa risaltare attraverso l'effetto luministico i toni bianchi del panno su cui è adagiato il Bambino, dei colombi, delle uova nella cesta, del fagotto poggiato a terra, rivelando l'interesse realistico tanto diffuso all'epoca. La Boccassini (1958) nota che "appare il tipico repertorio di figure proprie del Bassano, mosse in ritmi e atteggiamenti propizi a ricevere la luce"
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000042517
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0