Cristo crocifisso dolente

croce dipinta, ca 1305 - ca 1320

Croce in legno di pioppo; l'aureola è ricavata con listelli indipendenti inchiodati sul davanti del supporto

  • OGGETTO croce dipinta
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 291 cm
    Larghezza: 172 cm
    Spessore: 10 cm
    Peso: 41 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Giottesco
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di San Martino Alla Palma (notizie 1320-1335)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, di cui si ignora la provenienza originale proviene dalla collezione Perkins e fu donato alla Galleria Nazionale nel 1964. Scartate le attribuzioni a Taddeo Gaddi e quella al Maestro di san Martino alla Palma (recentemente però riproposta e accolta in occasione della ripartura della GNU, 2022), proposta dal Boskovits (1973, pp. 18, 39 n. 94; 1984, IX, p. 68), la croce è stata ritenuta opera di un pittore giottesco. In questa direzione si sono espressi Conti (1980, pp. 47-56), che tuttavia non esclude un'autografia giottesca, Volpe (1983, pp.15-16), che vede all'opera un seguace di Giotto a cui assegna il nome di Maestro della Croce Perkins, dall'opera perugina e, di recente, Mencarelli (1994, pp. 103-105). Quest'ultima, concordando con il Volpe anche nella datazione intorno al secondo decennio del XIV secolo, osserva come la figura del Cristo, sebbene offesa nella lettura dalla presenza del fondo oro, che la appiattisce e le conferisce un innaturale effetto di 'ritagliato', tuttavia si distingua per un 'saldo impianto disegnativo e prospettico, cui si aggiungono equilibrati passaggi cromatici che sfumano in ombre sapientemente dosate per rendere, fin nei minimi dettagli, la fisicità del corpo senza vita che si abbandona sulla croce e fa gravare il peso sulle gambe; esso assume così una posizione flessuosa e leggermente arcuata e il senso di abbandono è accentuato dalla testa reclinata di tre quarti sul braccio. Di alto livello appare anche l'effetto di trasparenza della stoffa del perizoma sulle gambe'. Il dipinto si inserisce, quindi, in quel gruppo di croci derivate da prototipi giotteschi caratterizzate tipologicamente dalla posizione della testa di tre quarti, dal bacino incurvato e dalle gambe piegate e leggermente divaricate. D'altro canto si distingue da queste per una maggiore tragicità e per la descrizione del momento immediatamente successivo a quello della morte, essendo qui gli occhi tumefatti chiusi e il corpo pesantemente abbandonato, come si può dedurre anche dalla tensione dei tendini delle braccia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000017236
  • NUMERO D'INVENTARIO 1042
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI nella testata superiore della croce - IESUS NAZARE/NUS REX / IUDEORUM - caratteri gotici -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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