Cristo crocifisso e santi

dipinto,

Croce processionale eseguita su tavola sagomata dipinta in entrambe le facce. La cornice è lavorata a parte e inchiodata al supporto. La tela di incamottatura è presente in entrambe le facce. Si nota il disegno preparatorio eseguito ad incisione con compasso nelle aureole, con pennello e colore scuro nella figura del Cristo. Incisioni a mano libera delimitano i campi da dorare e da campire. La lamina d'oro è stesa su bolo chiaro, decorata sulle circonferenze delle aureole a punzone e nell'interno a bulino

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Maestro Della Croce Di Gubbio (attivo Fine Sec. Xiii)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Era nella quadreria dell'Accademia di Belle Arti di Perugia ma se ne ignora la provenienza originaria, che recentemente è stata individuata nella chiesa di Santa Maria Maddalena in Porta Sole sede dei frati penitenti del terzo ordine francescano e non nella Confraternita dei Disciplinati, detta anche di San Francesco, come è stato a lungo creduto, in quanto tale confraternita venne fondata solo nel 1322. Si deve a Volpe l'attribuzione dell'opera allo stesso pittore del grande Crocefisso della Pinacoteca di Gubbio, lavoro da cui discende all'artista il convenzionale appellativo di Maestro della Croce di Gubbio. Boskovits propone per la Croce in esame una data intorno al 1285-1295 poiché non vi riscontra influenze giottesche e per la forte impronta toscano-cimabuesca e romana ne ipotizza una formazione nell'ambito del Maestro della Cattura. Bellosi, invece, sottolinea un legame con Giotto, ritenendo che il Cristo Crocefisso si avvicini nella tipologia a quello di Santa Maria Novella. La critica successiva si è a lungo divisa tra l'inserimento di questo artista nell'ambito della cultura cimabuesca o in quella giottesca. È stata inoltre proposta l'identificazione dell'autore della croce con il cosiddetto Primo miniatore perugino e la inclusione di quest'opera in un gruppo di dipinti assai simili tra loro appartenenti all'area umbro-spoletina e databili tutti tra la fine del Duecento e i primi del Trecento. Sagini, infine, data l’opera tra il 1290 e il 1291 rifacendosi all’identificazione dei due santi ai piedi della croce con san Francesco e sant’Antonio da Padova (Garibaldi, 2015, pp. 160-163 con bibliografia precedente e Sagini, 2016, pp. 140-148)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016132-2
  • NUMERO D'INVENTARIO 74
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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