Madonna con Bambino e Santi

dipinto,

Il dipinto ha subito tra il XVII e il XVIII secolo una completa ridipintura, poi rimossa nel restauro del 1920, in occasione del quale venne aggiunta anche una cornice visibile ancora oggi. L'opera è costituita da un'unica asse che comprende anche la cuspide centrale; mentre le altre due sono state sagomate a parte e incollate successivamente. La preparazione è a stucco e colla ed è stesa in più strati. Il colore è estremamente consunto e la lamina d'oro è applicata su bolo rosso sul fondo e sulle aureole, la cui decorazione risulta eseguita a bulino e a punzone. Sugli orli delle vesti la lamina d'oro è, invece, applicata a missione, così come quelle in argento della spada e del medaglione di santa Caterina

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di San Francesco Al Prato (notizie Metà Sec. Xiv): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Maestro Dei Dossali Di Subiaco
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, demaniato nel 1810, fu restituito alla comunità delle monache nel 1813 da Serafino Franceschini su ordine del vice Prefetto. Il Siepi, infatti, nel 1822 ricorda il dossale nel coro della chiesa e lo descrive insieme ad un altro elemento, probabilmente di epoca posteriore, descritto anche successivamente dalla Commissione artistica della provincia dell’Umbria, in cui erano rappresentati alcuni santi. Nonostante le numerose richieste delle autorità locali, nel 1869 il dossale, senza la parte inferiore, è ancora presente in chiesa, almeno fino al 1879 quando invece risulta entrato in Pinacoteca. Per la prima volta Santi (1969) lo assegna allo stesso pittore degli affreschi della cripta di San Francesco al Prato a Perugia. In anni recenti la critica si è divisa sull’attribuzione dell’opera ed ha proposto da una parte l’anonimo Maestro dei Dossali di Subiaco (Boskovits 1973 e Bellosi 1998) e dall’altra l’anonimo Maestro dei Dossali di Montelabate (Todini 1989), vicino al miniatore Vanni di Baldolo. Per un riesame completo e aggiornato dell’opera si veda il Garibaldi (2015, pp. 211-212 con bibliografia precedente). Zappasodi (2022, pp. 106-107, fig. 20) ribadisce la paternità dell'opera proposta da Santi nel 1969 riassegnandola al Maestro di San Francesco al Prato sulla base di sostanziali affinità formali con gli affreschi staccati provenienti dalla chiesa di San Francesco al Prato, anch'essi conservati in Galleria Nazionale dell'Umbria (inv. 995)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016078
  • NUMERO D'INVENTARIO 17
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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