Madonna con Bambino
La tavola cuspidata priva dei montanti laterali, faceva parte probabilmente di un polittico di cui sono dispersi i laterali. Dalle relazione di restauro (Manuali, 1996) emerge che le tracce e i frammenti di colore che rimangono ai lati della tavola fanno supporre che vi fossero dipinti un santo ed un santo vescovo, per la presenza di un riccio di pastorale. La tavola è sagomata a cuspide, mentre la cornice, lavorata a parte, risulta inchiodata al supporto. La preparazione in gesso e colla è stata stesa su tutta la superficie, compresa la cornice. Si nota la presenza del disegno, realizzato a compasso per le aureole e a disegno nel resto della composizione. La lamina d'oro è fissata a bolo sullo sfondo e a missione sulle finiture delle vesti e nelle decorazioni floreali, mentre i motivi geometrici sono a pastiglia. Le aureole sono finemente decorate a bulino. La tecnica pittorica utilizzata è quella a tempera, il manto è campito in azzurrite, gli incarnati hanno una base di verdaccio, secondo la tecnica del tempo
- OGGETTO scomparto di polittico
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ATTRIBUZIONI
Meo Di Guido Da Siena (attribuito): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Priori
- INDIRIZZO Corso Pietro Vannucci, 19, Perugia (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, proveniente da santa Maria della Misericordia, fu donata alla Pinacoteca nel 1879 dalla Congregazione di Carità. La maggior parte della critica la ritiene la prima opera di Meo da Siena, datandola intorno al 1310, quindi prima del pentittico per San Domenico, della Madonna con Bambino e del grande polittico per Montelabate, tutte opere conservate in questa Galleria. La produzione di questo artista solo di recente è stata rivalutata. La critica, infatti, più volte si era espressa con giudizi non del tutto positivi, avendolo considerato semplicemente il divulgatore in Umbria dell'arte del grande Duccio. Nelle sue opere sono state, invece, evidenziate varie componenti, quali quella duccesca, giottesca e influssi dell'arte di Pietro Lorenzetti, presente ad Assisi nel 1310-15. Di notevole importanza quindi risultò per l'ambiente umbro la figura di Meo da Siena, che presentò la propria interpretazione delle novità senesi ed assisiati (marcato chiaroscuro, accentuato plasticismo, monumentalità), restando a sua volta affascinato dalla miniatura perugina dei primi anni del Trecento, in particolare dai corali di san Domenico e di san Lorenzo (Mencarelli, 1994, p.115). Nel pannello centrale dell'opera per i padri Predicatori, Meo ripropose quasi identico il motivo decorativo del manto della Vergine, mentre nella Madonna destinata alla chiesa di santa Maria di Valdiponte, ripeté l'impostazione delle figure con il Bambino in braccio alla madre che le accarezza dolcemente il viso. La Madonna con Bambino, facente parte di un polittico, probabilmente aveva dipinto sul lato sinistro sant'Ercolano, come si evince dalla presenza di frammenti di una mano inguantata e inanellata e dall'impronta del riccio di pastorale, mentre a destra poteva esserci san Lorenzo, come nel pentittico di San Domenico. In basso, inoltre, si nota la piccola figura del committente, forse identificabile con il priore della Confraternita (cfr. V. Garibaldi, 2015, pp. 182-184 con bibliografia precedente)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016068
- NUMERO D'INVENTARIO 8
- ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1996
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0