Preghiera di Sara e Tobia
dipinto
ca 1610 - ca 1619
Chimenti Jacopo Detto Empoli (1551/ 1640)
1551/ 1640
Dipinto su tela di formato quadrangolare
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Chimenti Jacopo Detto Empoli (1551/ 1640)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela, in precedenza ritenuta una rappresentazione dei santi Cecilia e Valeriano, è stata riconosciuta da Alessandro Marabottini come il quadro da camera dello Sposalizio di Sara e Tobia dipinto per Lorenzo Antinori, ricordato sia da Filippo Baldinucci che da Virgilio Zaballi (ricordi inediti pubblicati da Battelli nel 1915). Marabottini, inoltre, ha proposto una collocazione verso la fine del secondo decennio del XVII secolo e ha segnalato l’esistenza di due disegni preparatori, entrambi relativi alla figura del giovane Tobia: l’uno conservato presso la Fondazione Custodia di Parigi (collezione Frits Lugt, n. 4026), l’altro agli Uffizi (G.D.S.U. n. 91767). La datazione dell’opera nel secondo decennio del Seicento consente di richiamare la commissione tra il 1609 e il 1613 da parte del nobile genovese Gio Francesco Brignole di “tre quadri di pittura grandi sguarniti due fatti da Domenico Pasignano e un da Ludovico Cigoli”, cui si aggiunse un ulteriore “quadro istoria di Tobia sopra la porta di sala fatto da Jacopo Empoli” (cfr. Tagliaferro 1995, pp. 136, 154-155 nota 26). Il pittore rappresenta in momento in cui i novelli sposi Sara e Tobia, inginocchiati ai piedi del letto, innalzano una preghiera a Dio affinché la loro unione sia santificata e il maleficio spezzato (tutti i precedenti mariti di Sara erano morti durante la prima notte di nozze): oltre la finestra aperta sul paesaggio notturno, infatti, il compagno angelico di Tobia lotta contro il demonio. Come sottolineato da Riccardo Spinelli (2004, p. 194), la cura che l’Empoli profonde nella fattura delle stoffe e l’attenzione al dettaglio dimostrano l’avvenuto allineamento da parte del pittore alle più moderne istanze dell’arte contemporanea, in particolare al pittoricismo di Giovanni Bilivert e ancor più allo stile fiorentino di Matteo Rosselli e dei suoi allievi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901405181
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0