Lapide in memoria dei caduti per la Patria 1915-1918. Ritratti

lapide commemorativa,

La lapide è intitolata e dedicata ai Caduti per la Patria, 1915-1918 ed è un rifacimento in marmo, databile agli anni Cinquanta del secolo scorso, di un originale esemplare in gesso coevo alla realizzazione della Cappella dei Caduti nella Compagnia del Santissimo Sacramento (1937). Questa, assieme al suo pendant, si trovava infatti affissa su uno dei due lati lunghi di detta cappella, come da fotografia allegata; fu successivamente trasferita nella Cappella di San Vincenzo Ferrer, nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Agliana e, tra il 2007 e il 2008, in occasione della ristrutturazione della chiesa, fu tolta da quella collocazione e posta nei locali attigui posti tra la Compagnia del Santissimo Sacramento e la chiesa. La lapide riporta in alto al centro la titolazione «CADUTI PER LA PATRIA/ 1915 1918» e sulla sua superficie si trovano collocate, ordinate in tre file verticali, 16 fotoceramiche con i ritratti di soldati caduti durante il conflitto, ma non solo. Oltre ai nomi riportati al di sotto delle 16 fotografie, ve ne sono altri nove riportate in ordine alfabetico (BONACCI ISAIA/ BIAGINI CARLO/ CAPECCHI GINO/ CAPPELLINI EGIDIO/ CECCHI ATTILIO/ CRICCI ALFREDO/ FROSINI UGOLINO/ GIAGNONI UBALDO/ NESTI IAGO) che si presume siano deceduti nella medesima occasione. Le 16 fotoceramiche, realizzate probabilmente da studi fotografici locali, hanno tutte le stesse misure (15,7 x 12,5, compresa la cornice), tranne quella di Bugiani Antonio (morto durante la Seconda Guerra mondiale, nell’allora Jugoslavia), in basso al centro, che misura 17,8 x 14, compresa la cornice. 12 fotoceramiche su 16 hanno la stessa cornice in bronzo con fitti tralci d’edera, mentre quelle di Franchi Ezio, Omero Biagioni e Bugiani Antonio presentano una foggia diversa e più stilizzata; un’altra ancora, quella di Nesti Isaia, ha un profilo liscio e leggermente modanato. È possibile che le fotoceramiche di Bugiani Antonio e Omero Biagioni, i cui nomi presentano una grafia e una tecnica di incisione diverse dal resto delle iscrizioni sulla stessa lapide, siano state apposte non già sui supporti originari in gesso, ma proprio su questi esemplari in marmo realizzati negli anni Cinquanta, in particolar modo quella. Come la lapide che fa da pendant a questa e che riporta, in basso, una dedica agli avieri «trucidati nel Congo», emerge anche nella presente un carattere extratemporale, poiché si ricordano anche caduti nel secondo conflitto, come il già ricordato Bugiani Antonio e Pastacaldi Mario, morto nell’allora Africa Orientale, ma intorno al 1935. Non va infatti dimenticato che la dedica della Cappella dei Caduti, iniziata nell’ottobre 1937, era «in onore dei Caduti paesani nella grande guerra e nelle imprese di Africa e di Spagna»

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