Onore al Milite Ignoto. Commemorazione del Milite Ignoto

stampa controfondata smarginata di invenzione,

La stampa cromolitografica, intitolata «“ONORE AL MILITE IGNOTO”», è firmata in basso a destra da Ezio Anichini ed è impostata su un preciso programma iconografico con al centro la figura del Milite Ignoto che impugna una spada, avvolto da una bandiera tricolore e abbracciato da una figura alata, coronata e decorata di foglie di ulivo, forse la vittoria. Dall’abbraccio tra il Milite Ignoto e la gloria si sprigiona un’aura opalescente e nascono dei petali rosa. Inginocchiata a sinistra e ammantata di nero, vi è un’altra figura allegorica, forse la Pietà, che solleva un ramoscello di alloro, a indicare il valore e la gloria. In basso a destra, in primo piano, su di un candelabro brucia vivace un fuoco a indicare l’immortalità del ricordo; sullo sfondo si staglia la figura della Dea Roma, un modello iconografico simile a quello opera di Angelo Zanelli per il monumento del Milite Ignoto, nel complesso del Vittoriano a Roma, collocato però solo nel 1925, quindi quattro anni dopo la realizzazione di questa stampa. Un'altra tipologia iconografica della Dea Roma era quella elaborata da Arturo Dazzi, datata 1909-1911, per il fregio dell’Altare della Patria. Fanno da semplice e sobria quinta architettonica due lesene scanalate, poste ai lati, una base a imitazione del marmo, due plinti ai lati: su quello sinistro sta la figura della Pietà. In basso al centro è presente la scritta «IV NOVEMBRE MCMXXI», giorno nel quale fu tumulato nel sacello posto sull’Altare della Patria. La stampa non occupa interamente il foglio di carta: nel bordo in alto è riportata la titolazione «“ONORE AL MILITE IGNOTO”», mentre nel bordo in basso, sotto la titolazione «”Roma protegga le tue sacre ceneri all’ombra della gloria», sono riportati tre brani divisi in tre parti. Parte sinistra: «”Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della Patria. – 24 Maggio 1915-3 Novembre 1918”» (quest’ultima è proprio la motivazione per la quale fu concessa al Milite Ignoto la medaglia d’oro); parte centrale, a caratteri capitali ed entro una semplice cornice rettangolare: «ELEVATO ALL’ALTEZZA SUBLIME DEL MITO E DEL SIMBOLO, TU ETERNI, MILITE IGNOTO, LA FEDE NELLA VIRTU’ E NEL VALORE DEL NOSTRO POPOLO!»; parte destra: «”Lo sconosciuto, il combattente di tutti gli assalti, l’eroe di tutte le ore, ovunque passò o sostò, prima di morire confuse insieme il valore e la pietà. Soldato senza nome e senza storia, Egli è la storia, la storia del nostro lungo travaglio, la storia per la nostra grande vittoria.” ». Quest’ultime parole furono inserite nell’ordine del giorno dall’allora Ministro della Guerra nell’annunciare all’esercito il conferimento della medaglia d’oro. In basso a sinistra, i riferimenti sulla casa editrice della stampa, scritti entro una semplice cornice rettangolare: «Edito da “BUON SENSO e TRICOLORE.” FIRENZE – Via S. Reparata, 41 – Telef. 43-63». Quest’ultimo riferimento corrisponde a una rivista di propaganda “Buon senso e tricolore: per la patria, per il lavoro, per la pace: pubblicazione quindicinale”, che uscì dal gennaio 1922 e nel 1930 cambiò nome in “Buon senso e tricolore: periodico bimestrale di propaganda nazionale” e che probabilmente faceva capo anche ad un’omonima casa editrice fiorentina, attiva nel divulgare stampe, cartoline e illustrazioni su temache della guerra ormai passata, sull’iconografia sabauda e altro ancora. La cromolitografia sarebbe stata prodotta a partire dal 1922, poiché vi si riportano, appunto, fatti accaduti nel novembre 1921 e la rivista citata iniziò le sue pubblicazioni proprio nel gennaio del 1922. Per quanto riguarda la sua acquisizione, non sono pervenute notizie al riguardo; il numero “40”, posto sulla parte alta della cornice, corrisponde a quello dell’inventario dei beni del Comune di Agliana, divenuto comune autonomo nel 1913, staccandosi da quello di Montale. Da un riscontro sull’inventario cartaceo, risulta che la stampa si trovava, sin dalla sua acquisizione, nell’ufficio del sindaco e, successivamente, fu rimossa e depositata nei magazzini del Comune. L’acquisizione della stampa cromolitografica fu, molto verosimilmente, legata al passaggio del carro con la bara del Milite Ignoto dalla stazione ferroviaria di Montale-Agliana, durante il percorso da Aquileia a Roma. Dopo aver infatti transitato per la stazione di Bologna, passò per la ferrovia Porrettana, via Pracchia, arrivando a Pistoia il 31 ottobre 1921; lo stesso giorno passò quindi per Montale-Agliana (31 ottobre 1921), come mostra una delle fotografie allegate, e proseguì per Prato e Firenze, alla volta di Roma. La data del passaggio per la stazione di Montale-Agliana è riportata su una sorta di cartiglio incollato sul verso dell’incorniciatura («IN/ RICORDO DEL PASSAGGIO/ DEL/ CARRO DELL’IGNOTO/ MILITE/ DALLA STAZIONE F.S./ DI/ AGLIANA MONTALE/ 31 Ottobre 1921»), applicato contestualmente ad altri due cartigli, uno con lo stemma del comune di Agliana e un altro con la scritta «AGLIANA» iscritto con lettere capitali su una sorta di tabella: i tre cartigli, opera dello storico locale Paolo Bini, sono stati applicati in fila verticale al centro dell’incorniciatura, in occasione dei festeggiamenti per il centenario del Comune di Agliana, quando, appunto, la stampa fu rinvenuta nei magazzini e fu posta nei locali del Comune

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