I commentatori di Cicerone
dipinto,
Ferretti Giovan Domenico (1692/ 1768)
1692/ 1768
Il dipinto raffigura quattro intellettuali raccolti attorno a un tavolo tondo con tovaglia rossa in atteggiamenti vari; alle loro spalle un busto marmoreo di Cicerone
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Ferretti Giovan Domenico (1692/ 1768)
- LOCALIZZAZIONE Capoliveri (LI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo e gli altri dieci dipinti sono stati notificati in quanto inscindibile nucleo collezionistico relativo alla famiglia senese dei Sansedoni, dal cui palazzo affacciato su Piazza del Campo provengono e sono passati nel 2015 in un’asta Pandolfini a Firenze. Nel Settecento il dipinto costituiva pendant di una copia, ora dispersa, che lo stesso Ferretti aveva eseguito dei quattro filosofi di Rubens della Galleria Palatina di Firenze. Le due opere furono commissionate al Ferretti da Orazio di Giovanni Sansedoni, balìo e cavaliere di Malta, il quale le espose fino alla sua morte (1751) nella “camera del camino sopra Arno” all’interno della casa della Commenda del Santo Sepolcro a Ponte Vecchio dove risiedeva. Col ritorno a Siena nel 1760 di Giovanni Sansedoni, nipote di Orazio, anche i due quadri di soggetto filosofico presero la strada per Siena. Infatti nel 1773 sono attestati nello studio di Rutilio di Ottavio Sansedoni (tesoriere del Capitolo della Metropolitana senese, archintronato e fratello di Giovanni), posto al secondo piano del palazzo gentilizio che si affaccia su Piazza del Campo (cfr. Fabio Sottili e Laura Bonelli). Il personaggio in manto rosso e corona di alloro potrebbe essere Francesco Petrarca, il cui interesse per la prosa di Cicerone è nota (cfr. relazione storico artistica di Alessandro Bagnoli allegata al decreto) oppure Dante Alighieri, noto estimatore degli scritti ciceroniani (cfr. bibliografia di Fabio Sottili); il personaggio con sopravveste rossa secondo la moda del primo Quattrocento, intento a leggere, potrebbe essere Poggio Bracciolini, che recuperò importanti orazioni di Cicerone; il serio personaggio a sinistra con il robone ornato di pelliccia e gorgiera potrebbe essere Pier Vettori, filologo e professore di greco e latino, nonché responsabile della pubblicazione a Venezia di diverse opere di Cicerone di cui i Sansedoni possedevano una copia (cfr. Fabio Sottili); il personaggio con la rigida lattuga bianca potrebbe essere del primo Seicento e secondo Fabio Sottili, in analogia con l’opera di Rubens che vede l’artista autoritrarsi in uno dei presenti, sarebbe forse plausibile vedervi raffigurato lo stesso Ferretti, ringiovanito e con vesti "all’antica" (vicinanze con l’autoritratto dell’Albertina sembrerebbero vagamente possibili), o un esponente della famiglia Sansedoni
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901392762
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- DATA DI COMPILAZIONE 2021
- ISCRIZIONI sul tavolo, sopra libro, su calamaio - Gio Ferretti Fe / 1748 - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0