Giovane Santo

manichino 1800 - 1899

Manichino raffigurante un giovane con capelli corti, naso pronunciato, bocca minuta e sguardo rivolto verso il basso. Il busto è costituito da un'imbottitura. Sono applicate le braccia in legno che mancano degli avambracci. Le braccia separate sono in legno abbozzato con avambracci snodati; solo uno di essi ha applicata la mano il cui modellato evidenzia un aspetto nodoso

  • OGGETTO manichino
  • MATERIA E TECNICA legno/ pittura
    legno/ scultura
    lino/ tessitura a telaio
  • AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Caterina
  • INDIRIZZO Via Vittorio Emanuele II, Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non è chiaro chi raffiguri il manichino, essendo spogliato; potrebbe essere un Santo e in questo caso potrebbe trattarsi di San Luigi Gonzaga per la giovane età, per lo sguardo verso il basso forse rivolto al Crocifisso che potrebbe aver tenuto tra le braccia, come farebbero pensare anche la posa delle mani delle braccia staccate. Il Santo, inoltre è ricordato per la carità che ha dimostrato nella vita verso i malati. La chiesa settecentesca di S. Caterina, annessa al Convento dell'Ordine Terziario Domenicano e progettata a pianta ovale dall'architetto Francesco Pini, fu edificata a partire dal 1738 sopra una precedente costruzione del 1575, di cui è impossibile ipotizzare l'assetto originario per mancanza di notizie. La consacrazione sarebbe avvenuta nel 1743 e non nel 1748 come tramandato dalla guidistica locale; ciò risulta da una rilettura, effettuata durante gli ultimi restauri, della data presente nell'iscrizione della controfacciata. Sia la chiesa che il convento furono oggetto delle soppressioni napoleoniche del Governo Baciocchi nel 1806 a seguito delle quali il convento, divenuto di proprietà pubblica, fu destinato a caserma, le suore furono spostate al convento dell'Angelo e non fecero più ritorno a Santa Caterina. Sotto i Borboni, nel 1818, gli ambienti del convento furono destinati all'Ospizio degli Invalidi, una sezione dell'ente Ospedali e Ospizi di Lucca, e la chiesa fungeva da cappella. La proprietà degli ambienti conventuali e della chiesa è rimasta a Ospedali e Ospizi per passare poi in anni recenti al Comune di Lucca. La chiesa è conosciuta come “Chiesa delle Sigaraie” perchè le donne che preparavano a mano i celebri sigari “toscani” avevano l’abitudine di recarvisi a pregare prima di andare alla Manifattura Tabacchi, situata di fronte
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900848013
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1800 - 1899

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE