gonna combinata lunga con strascico

Completo da sposa costituito da abito (corpino e gonna coordinati), un paio di calze, guanti e scarpe. Gonna lunga di linea svasata, con strascico posteriore. Anteriormente è presente un tablier drappeggiato lungo il fianco sinistro. Apertura laterale (a sinistra) con doppio sistema di chiusura: il primo, più interno, chiude la gonna con una filiera di 4 automatici in metallo e 3 ganci all'altezza del cinturino (in gros di cotone), dotati di rispettive asole circolari rifinite a punto festone; il secondo, più esterno, collega il tablier al fianco ed è costituito da una fila di 20 bottoni automatici, 5 dei quali sono posizionati lungo un lembo di tessuto che partendo dal fianco sinistro, risale sul corpino, terminando al centro del dorso, all'altezza delle scapole. Interamente confezionata in tessuto di seta color bianco perla, operato a monocromo con motivo di piccole ghirlande fiorite sparse nel fondo. Giro vita e tablier sono a loro volta profilati da bordura in merletto chimico di cotone, tinta beige, con motivi vegetal-floreali miniaturizzati, ad imitazione delle lavorazioni ad ago point de rose, tipiche della fine del XVII secolo. Internamente, lungo il cinturino, sono presenti due asole laterali per consentire di appendere il capo. Priva di fodera. Non sono state rintracciate etichette che ne attestino la provenienza sartoriale

  • OGGETTO gonna combinata lunga con strascico
  • MATERIA E TECNICA SETA
    tessuto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Napoletano
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Ambito Potentino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria del Costume
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'abito è stato indossato dalla Sig.ra Emma Postiglione in occasione del suo matrimonio con Francesco Saverio Scerre, dottore in medicina, celebrato il 23 giugno 1910 presso la dimora della sposa, com'era d'uso allora presso le famiglie abbienti. Secondo quanto testimoniato dalla donatrice, Sig.ra Emma Scerre Corbetta di Bologna, l'abito potrebbe essere stato confezionato presso una sartoria di Potenza, o più probabilmente di Napoli. Alcuni aspetti sartoriali ed evidenti modifiche, portano a supporre che si tratti del riadattamento di un abito di precedente fattura, così come indicherebbe anche il tipo di tessuto impiegato per la confezione, riconducibile da un punto di vista stilistico alla fine del XIX o ai primissimi anni del XX secolo. Già negli anni '50 del XIX secolo infatti, nei disegni per tessuti operati e stampati si ricerca un effetto di "decorazione continua" della superficie, non di valorizzazione del singolo motivo; concetto che viene ufficialmente codificato dal Lamoitier nel 1908, il quale elabora schemi grafici basati sulla disposizione dei punti di legatura di alcuni tipi di raso irregolare: in tal modo si vengono ad evitare rigature ed addensamenti ottici dei singoli elementi compositivi, ottenendo l'effetto complessivo di una superficie omogenea ed armonica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Vestimenti antichi/contemporanei
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900750151
  • NUMERO D'INVENTARIO TA 6835
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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