Il calice è realizzato in ambra rossa con piede poggiante su larga base di forma circolare da cui si riparte con uno stelo d'ambra gialla. Il corpo è formato da due parti: una bassa e fortemente curvata, decorata da baccellature, e una che forma le pareti del calice svasanti verso l'alto. Nella parte bassa del corpo, quella che forma la base del calice, vi sono, sulle baccellature, delle decorazioni: alcuni puntini d'ambra bianca che allineano sotto e sopra dei piccoli oblò d'ambra rossa trasparente che lasciano intravedere dei ritratti di personaggi messi di profilo e vestiti alla moda dll'epoca (tipici vestiti tardo cinquecenteschi, caratterizzati da pesanti casacche e gorgiere al collo). Sullle pareti del calice, in alto, si trovano piccole teste di leoni in ambra bianca che vivacizzano il corpo liscio, diviso solo da due sottilissime cornici orizzontali
- OGGETTO calice
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MATERIA E TECNICA
ambra gialla/ intaglio/ tornitura
ambra rossa
- AMBITO CULTURALE Manifattura Germania Nord-orientale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo degli Argenti
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.zza Pitti, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Negli inventari medicei sono riportate le voci di calici con coperchio, purtroppo però le descrizioni non sono mai esustive, tanto che diventa impossibile capire a quale oggetto si stiano riferendo. E' il caso degli inventari della Tribuna n. 71 datato 1589-1634, n. 75 del 1635-38, n. 76 del 1638-54 e nella Cappella inventario n. 348 del 1616, intitolato a Maria Maddalena. Notizie certe le abbiamo dall'inventario di Galleria del 1704-14, anno di riordinamento delle collezioni voluto da Cosimo III, che testimonia la presenza del calice nella Galleria insieme al nucleo di ambre provenienti dalla Cappella.Oltre ad essere simile ai calici nn. 61-62-63 dell'inventario del Bargello, quest'ultimo può essere accostato anche ad altri esempi: due custoditi al Schatzkammersammlung di Stoccolma (rohde, tav. 20-21) ed un altro al Grunes Gewolbe di Dresda. I calici di Stoccolma sono purtroppo frammentati (al n. 20 manca la parte conclusiva del coperchio; il n. 21 è mutilato nella parte alta), provengono entrambi da Konigsberg e sono databili alla seconda metà del XVI secolo; straordinariamente simili al nostro pezzo, con gli stessi steli torniti e decorati da puntini bianchi e piccoli oblò protetti da lenti d'ambra trasparente, anche le basi, con minute sferette che si affacciano subito al di sotto dello stelo, risultano pressochè identiche. I corpi hanno la base bombata e baccellata, anche questi con oblò contenenti ritratti di personaggi di profilo vestiti alla moda, più in alto, i consueti sei leoni in bronzo dorato decorano l'invaso. Sono esempi di altissimo livello, riesce perciò facile accettarne la provenienza da Konigsberg. Anche il calice di Dresda proviene da Konigsberg ed è databile alla seconda metà del XVI sec. (Weinholz, tav. 1): è più grande e presenta, in maniera certo più sviluppata, tutti i motivi decorativi presenti in quello del Museo degli Argenti: lo stelo mosso e tornito d'ambra gialla, il corpo d'ambra scura è svasante verso l'alto, risulta diviso in quattro settori da tre cornici orizzontali molto marcate e presenta tracce di medaglioni appoggiati (oggi scomparsi), la base del contenitore è fortemente rigonfia a doppia curva. Sulla base sono incassati due piccoli ritrattini a mezzobusto di pasta bianca. Dai paragoni forniti deduciamo che, con molta probabilità, anche il calice degli Argenti, forse il più bello della collezione, può essere, a nostro parere, un prodotto delle botteghe Konigsberg negli stessi anni degli esempi stranieri
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900749920
- NUMERO D'INVENTARIO Bargello ambre 59
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0