testa di donna

disegno, ca 1525 - ca 1530

Testa di vecchia, vista di profilo verso sinistra

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ matita
  • ATTRIBUZIONI Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564): disegnatore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Mini Antonio
    Bachiacca
  • LOCALIZZAZIONE Casa Buonarroti
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sul controfondo del foglio sta scritto a matita: "Credesi il ritratto di Monna Ghita tessitrice fio[rentina] del sec. XVI. Non citato dal Berenson". L'anonima iscrizione è da collocarsi dopo il 1903, anno di comparsa della prima edizione dei Drawings of Florentine Painters di Bernard Berenson, dove in effetti non si trova menzione del disegno. L'annotazione suggerisce di riconoscere nella figura di vecchia la Monna Ghita protagonista di un episodio di eroismo durante la seconda Repubblica fiorentina: la vedova, di mestiere setaiola, rimasta nella storia per aver offerto alla Repubblica il proprio figlio sedicenne, di nome Ciapo, perchè contribuisse alla difesa della città cinta d'assedio. Suggestiva ma improbabile, l'ipotesi non appare consona alla natura del disegno e soprattutto in contrasto con la ben nota ritrosia dell'artista a eseguire i ritratti. Il foglio ha goduto, tra Otto e Novecento, di autorevoli conferme circa la sua autografia; se ne sottolineavano le affinità, da un lato, con la Sibilla Cumana della Volta Sistina, dall'altro con le maschere della Sagrestia Nuova. Panofsky è il primo a rifiutare il nome di Michelangelo per ricondurre il foglio, senza giustificazione stilistica alcuna, ad Antonio Mini. Berenson nel 1938 prende in considerazione il disegno e lo esclude decisamente dagli autografi michelangioleschi. Il riferimento a Bachiacca suggerito dalla Barocchi trova giustificazione nella fisionomia che l'artista fiorentino aveva assunto negli anni conquanta del secolo scorso, nel pieno delle discussioni sul Manierismo: basta pensare che a lui furono assegnate le "teste divine" e perfino la Cleopatra. I modelli di teste femminili studiati da Michelangelo nei disegni destinati a Gherardo Perini intorno al 1525, definiti da Vasari "teste divine", mostrano soluzioni ornamentali altamente sofisticate, non prive di analogie con il "segno prezioso e sottile" di questo foglio. Proprio in prossimità delle "teste divine" è da collocare, come suggeriva Tolnay, questo disegno. La vecchia, con il capo avvolto in un panno e lo sguardo fortemente concentrato, mostra notevoli analogie con quella che compare in basso a destra in uno dei tre celebri fogli con "teste divine" del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. L'intensificazione fisiognomica sembra far emergere un sostrato leonardesco. si ritorna al nome di Leonardo anche per il profilo di vecchio visibile sul verso della Cleopatra. In una scheda sullo Studio per la "Visitazione" di Santa Maria della Pace di Sebastiano del Piombo, Paul Joannides cita questo profilo di vecchia come probabile ispiratore della santa Elisabetta di Sebastiano. Il controfondo convince, anche perchè è noto che Michelangelo era molto generoso nell'offrire consigli di questo genere agli amici. Il disegno è vergato su pergamena, supporto tutt'altro che comune nel corpus michelangiolesco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900747389
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario degli oggetti d'arte 3 F
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI in alto a destra sul recto - 3 - numeri arabi - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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