studio per un Cristo risorto

disegno, ca 1532 - ca 1532

n.p

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita nera
  • ATTRIBUZIONI Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Casa Buonarroti
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella Collezione di disegni michelangioleschi della Casa Buonarroti spicca per la straordinaria efficacia espressiva questo studio di nudo, da considerare e studiare sempre in rapporto a un altro momento della stessa invenzione (61 F), meno tormentato dall'elaborazione stilistica che coinvolge e stupisce in questo disegno.L'autografia delle due carte è oggi riconosciuta quasi unanimamente dalla critica, e appartengono ormai al passato alcuni illustri pareri negativi in proposito, come quelli della Popp (1922), di Berenson (1938) e di Dussler (1959). Il disegno è stato considerato un'idea primitiva per il Cristo del Giudizio finale, che fu eseguito da Michelangelo tra il 1535 e il 1541. Già in anni lontani, in occasione del centenario michelanhiolesco del 1875, segnalavano questo foglio come un progetto per la parete sistina sia Gotti sia Fabbrichesi. Ancora al Giudizio il disegno veniva collegato nel 1938 da Berenson, che pur rifiutava l'attribuzione a Michelangelo. Ma l'ipotesi ha perduto credibilità presso la critica più vicina a noi che, sulla scorta degli studi di Johannes Wilde, colloca l'opera in quel gruppo di prove grafiche sulla Resurrezione di Cristo che secondo lo studioso trattennero l'attenzione di Michelangelo per un periodo abbastanza lungo, negli anni 1532 e 1533. Nella sua approfondita riflessione, Wilde elenca ben quattrodici disegni, da lui considerati sicuramente autografi e riferibili con certezza al tema della Resurrezione. Non è nota la destinazione degli studi michelangioleschi su questa tematica, ma vale la pena ricordare l'affascinante proposta di Michael Hirst che collega tali progetti alla complessa decorazione della Cappella Chigi nella chiesa di Santa Maria della Pace a Roma. Michelangelo avrebbe fornito dei modelli grafici al pittore veneziano Sebastiano del Piombo, sulla base dei quali dipingere la pala d'altare della cappella romana. In questo disegno, Michelangelo appare comunque già impegnato nella ricerca d complessi moduli compositivi che solo più tardi approderà alla potenza plastica e ardita del Giudizio finale. Risalta qui soprattutto la forza dinamica di un corpo colto nell'attimo in cui sta per ruotare su se stesso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900747248
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario degli oggetti d'arte 66 F
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI in alto a sinistra - 66 - numeri arabi - a inchiostro -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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