studi di figura maschile (Adamo)
disegno,
ca 1510 - ca 1510
Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564)
1475/ 1564
n.p
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ matita nera
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ATTRIBUZIONI
Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Casa Buonarroti
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Fa parte del mito di Michelangelo, fin dalla prima giovinezza dell'artista, una straordinaria capacità di indagare le caratteristiche del corpo umano: il che senza dubbio lo portò a sezionare cadaveri, ma soprattutto lo spinse a cogliere i momenti sospesi e brevissimi de movimento, tanto che con suggestiva immagine si poté riconoscere in lui un "nemico del riposo dei muscoli". L'esercitazione di altissimo livello contenuta in questo foglio costituisce emblema e commento della passione michelangiolesca per l'anatomia. Si tratta di tre studi per lo stesso soggetto: il busto dell'Adamo della "Cacciata dal Paradiso" nella Volta Sistina; in basso, sulla sinistra, due progetti più dettagliati definiscono la posizione della mano destra. Si è supposto che l'artista abbia tracciato con leggeri contorni il busto e la testa di Adamo nei tre schizzi a destra, uno sotto l'altro, ripassando in un secondo tempo i contorni e modellando nei particolari la spalla e il braccio sinistro nei due schizzi in alto, la mano nei due in basso. Effettivamente Michelangelo si concentra qui in prevalenza sul moto delle braccia e delle mani; come scrive Luciano Berti: "però come si gonfiano quei bracci se il lapis si impegna a modellarli, e come le mani assumono toccante (in senso fisico e psichico) espressività. Così bastano già questi gesti, senza bisogno di scorgere il volto". E infatti è immediato il fascino di un disegno così comunicativo e carico di una sua speciale forza elastica che rimanda irresistibilmente ad altre simili notomie del Maestro. Il foglio, evidentemente autografo e ritenuto tale da molti studiosi, da Steinmann a Frey, da Thode a Tolnay, ha suscitato tuttavia incertezze e varietà di attribuzione: Berenson propose il nome di Giuliano Bugiardini, Dussler lo giudicò una copia, e la Barocchi vi riconobbe addirittura la mano di Antonio Mini, allievo di Michelangelo. Sono incertezze da non condividere, per un disegno che è forse l'esempio più eloquente di ciò che Berti mirabilmente definisce "disegnar scolpendo"
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900747246
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario degli oggetti d'arte 64 F
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- ISCRIZIONI in alto a destra - 64 - a inchiostro -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0