testa d'uomo crestata

disegno, post 1500 - ante 1504

n.p

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ penna
  • ATTRIBUZIONI Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Casa Buonarroti
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il soggetto di questo schizzo di Michelangelo è così riassunto da Tolnay: "Testa di guerriero vista di profilo con copricapo fantastico composto da una pelliccia dalla quale emergono ali di pipistrello". Da notare che l'effetto pelliccia è ottenuto con un espediente assai semplice, tracciando alcune linee curve sul bianco della carta. Il motivo delle ali di pipistrello negli elmi fantastici è caratteristico della fine del Quattrocento fiorentino: anche per questo il foglio è ritenuto giovanile dalla critica. Thode riferisce questo studio al lavoro per il celebre cartone michelangiolesco (1504), preparatorio dell'affresco dedicato alla Battaglia di Cascina, come si sa mai eseguito, e che avrebbe dovuto collocarsi nella Sala del Maggior Consiglio, oggi Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio a Firenze. D'altronde, proprio tra 1503 e 1504 iniziava il lavoro per la Battaglia d'Anghiari, che Leonardo avrebbe cominciato a dipingere, a gara, sulla parete opposta della stessa sala. In una copia coeva, il frammento leonardesco appare popolato di elmi fantastici, decorati da elementi zoomorfi. Per lo meno due elmi di questo genere dovevano essere presenti nel cartone di Michelangelo, giacché li ritroviamo nella copia parziale della Battaglia di Cascina eseguita da Aristotele da Sangallo. Alla seducente ipotesi avanzata da Thode non mancherebbero dunque punti d'appoggio, che gran parte della critica (da Paola Barocchi a Tolnay) non ha però accettato. Rimane certo che questo disegno si ispira agli esempi di Verrocchio e di Leonardo, e costituisce il punto di partenza di Michelangelo in una serie cronologicamente omogenea di elmi fantastici di cui restano esempi anche più rifiniti e complessi. Si possono citare a confronto le Due "teste divine" di guerrieri con l'elmo di Rotterdam, gli Schizzi di teste con elmi del Louvre, lo Studio di "testa divina" con elmo fantastico di Amburgo. L'allusione in questi titoli alle "teste divine" riporta a una nota definizione ("teste di matita nera divine") escogitata da Vasari per tre capolavori grafici donati da Michelangelo al giovane fiorentino Gherardo Perini all'inizio degli anni venti del Cinquecento. Il soggetto ritornerà, volto a elemento meramente decorativo, in esempi più tardi, non solamente grafici: dall'elmo di Lorenzo duca d'Urbino nella Sagrestia Nuova, alla Testa femminile del British Museum, al disegno perduto detto Conte di Canossa, noto attraverso una copia, anch'essa al British Museum
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900747241
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario degli oggetti d'arte 59 F
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI in alto a sinistra - 59 - numeri arabi - a inchiostro -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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