motivi decorativi architettonici/ studi di figura

disegno, ca 1551 - ca 1551

Sul recto e sul verso sono presenti schizzi architettonici e studi di figura

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita nera
  • ATTRIBUZIONI Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564)
  • LOCALIZZAZIONE Casa Buonarroti
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il foglio 19 F della Casa Buonarroti costituisce un esempio paradigmatico dell'attività creatrice di Michelangelo: sulla stessa superficie, sia sul recto sia sul verso, compaiono infatti studi di figura, progetti architettonici e per decorazioni monumentali, eseguiti dall'artista ruotando più volte il foglio e lavorando contemporaneamente sulle due superfici, andando spesso a coprire gli studi già eseguiti con nuove soluzioni. Nella zona in basso a destra è rappresentata isolata una figura virile seduta, con una gamba distesa e una flessa, il busto e la testa protesi in avanti, così come il braccio destro, che scende perpendicolare al suolo, mentre la mano è spostata leggermente sulla destra e sembra tenere un oggetto piatto. Sul lato opposto della base del foglio si intravede appena il busto di una figura, sopra la quale Michelangelo ha disegnato un monumento sepolcrale, costituito da un sarcofago a doppia voluta poggiato su robusti mensoloni; il sarcofago è addossato a una parete, la cui decorazione è bipartita sul livello orizzontale e trpartita verticalmente: al centro del registro inferiore si trova il busto del defunto, mentre quello superiore è dominato da un'edicola sormontata da un frontone triangolare e affiancata da due nicchie. Due varianti al sarcofago si trovano nella parte superiore del foglio, ognuna ruotata di 90° rispetto alle precedenti; una diversa soluzione per l'edicola della tomba si trova sul margine destro del foglio, in posizione rovesciata rispetto all'orientamento qui adottato. Ugualmente ruotato di 180° è lo studio di una scalinata a doppia rampa che occupa il centro del foglio. Sul verso, pubblicato da Tolnay nel 1928, si trovano altri tre studi per sarcofago, uno studio di scale, una figura maschile stante e la figura già rappresentata sul recto. L'interpretazione del foglio, e, conseguentemente, la sua datazione, sono stati a lungo, e restano tuttora, assai controversi. Nel 1908 Thode, nella sua monografia michelangiolesca, proponeva un'esecuzione in più momenti, riferendo gli studi di monumenti sepolcrali alle tombe medicee, datandoli quindi entro il 1523, lo studio di figura al Giudizio Universale della Cappella Sistina, ipotizzando un'esecuzione nella seconda metà del quarto decennio, e lo studio di scala alla Biblioteca Laurenziana, alla quale Michelangelo lavorò nel 1533. Nello stesso anno Steinmann propose invece una datazione al 1544 per gli studi dei monumenti funebri, che riteneva preparatori per la tomba di Cecchino Bracci, morto l'8 gennaio di quell'anno; riferiva lo studio di figura al Giudizio sistino e la scala a doppia rampa al Palazzo Senatorio. La proposta dello Steinmann, che cambiava i riferimenti ma presupponeva comunque un'esecuzione in momenti diversi, fu accolta da Thode nel terzo volume della sua monografia, che usciva contemporaneamente a un saggio di Hermann Voss nel quale veniva invece negato il rapporto della figura con l'affresco sistino, ritenuto generico, e si proponeva quello con i dipinti di Monaco e Roma raffiguranti San Giovanni Battista, uno dei quali fu dipinto da Daniele da Volterra per Giovanni della Casa, come documenta il Vasari. L'acuta osservazione de Voss fu rifiutata dalla Mez, che riferiva la somiglianza a una semplice coincidenza, e da Paola Barocchi, che manteneva l'antico riferimento al Giudizio. Assai dibattuta, fino ai nostri giorni, è stata la datazione del foglio, per la quale l'accettazione della proposta di Steinmann poneva un limite difficilmente superabile: una lettera di Michelangelo a Luigi del Riccio (zio di Cecchino e committente del monumento) attesta infatti che alla fine di dicembre del 1545 l'esecuzione era quasi conclusa e il monumento poteva essere collocato nel luogo prescelto. Tutti gli studiosi si sono mantenuti concordi nel datare il foglio al 1544 e questa data è stata anche proposta da Levie per il dipinto di Daniele. Assai più convincente, sia dal punto di vista stilistico che documentario, appare l'ipotesi formulata da Wilde, confermata da una puntuale analisi di Michael Hirst, ma che purtroppo non ha trovato seguito negli studi michelangioleschi. Wilde notava le differenze tra il monumento funebre del disegno e quello realizzato nella chiesa romana di Santa Maria in Aracoeli, negando che ci fosse un rapporto diretto; proponeva inoltre di riferire la scala a doppia rampa all'intervento di Michelangelo nel Belvedere vaticano, databile al 1551. Hirst, accogliendo questa proposta, dimostrava l'impossibilità di riferire lo studio di tomba al monumento per l'Aracoeli, perché quello tracciato sul foglio della Casa Buonarroti presupporrebbe degli spazi completamente diversi. Negando definitivamente la datazione al 1544, Hirst ha dimostrato che quella proposta da Wilde per la scalinata (accettata dubitativamente soltanto da Ackermann e Dussler) era plausibile anche per il dipinto all'interno dell'evoluzione stilistica di Daniele da Volterra
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900747201
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario degli oggetti d'arte 19 F
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI in alto a destra - 19 - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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