studi di torso per la Battaglia di Cascina

disegno ca 1504 - ca 1505

n. p

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita nera/ penna
  • ATTRIBUZIONI Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Casa Buonarroti
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In questo disegno Michelangelo studia, con due tecniche diverse - la penna e la matita nera -, la schiena di una figura virile nuda. Si tratta di un abbozzo che verrà meglio definito in un disegno assai noto, oggi conservato presso l'Ashmolean Museum di Oxford. Il personaggio ritratto era destinato a comparire tra gli "ignudi" che popolavano il cartone per la Battaglia di Cascina, l'affresco commissionato a Michelangelo, nel 1504, dal gonfaloniere Pier Soderini per la Sala del Maggior Consiglio (oggi Salone dei Cinquecento) di Palazzo Vecchio, dove Leonardo, chiamato poco prima dallo stesso committente, doveva dipingere, a gara, la Battaglia d'Anghiari. La scelta dei due fatti d'arme fu probabilmente suggerita a Soderini da Niccolò Machiavelli o da Marcello Virgilio Adriani: gli episodi si riferiscono, quello affidato a Michelangelo alla guerra di Pisa del 1364, l'altro alle lotte tra fiorentini e milanesi del 1440. I due progetti non furono portati a termine, ma gli studi preparatori furono importanti e ammiratissimi: tanto da essere definiti da Benvenuto Cellini "la scuola del mondo" (Vita, XII). Il progetto di Michelangelo non andò oltre il celebre cartone, al quale lavorò dall'autunno del 1504 alla primavera dell'anno successivo, quando lasciò Firenze per recarsi a Roma. Il soggetto del cartone si ricava nei particolari dalla descrizione ammirata di Vasari, che peraltro poté conoscerlo solo attraverso frammenti e copie. Questo cartone fu dapprima tenuto sottochiave dall'artista, che ne concedeva la visione solo a pochi privilegiati, tra i quali lo spagnolo Alonso Berruguete. Con la fine della repubblica e il ritorno dei Medici nel 1512, fu trasferito nel palazzo Medici di via Larga, e qui divenne uno "studio d'artefici". L'elenco, fornito da Vasari, degli artisti che si affannarono a copiare il cartone è molto lungo, e in esso non mancano nomi illustri. L'entusiasmo suscitato fu tale che il grande disegno fu "stracciato et in molti pezzi diviso", come ancora testimonia Vasari, che nel 1541 poté vederne alcuni frammenti in casa del nobile mantovano Uberto Strozzi (morto nel 1553). In un inventario di casa Strozzi del 1582 sono menzionati "cartoni di chiaro e scuro di Michel Angelo numero doi grandi et un picciolo". Da Mantova, dopo essere stati rifiutati da Francesco I de' Medici, passarono alla fine del Cinquecento nelle collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia. Non andarono però distrutti nell'incendio della Grande Galleria di Torino (1621), dato che ancora sono ricordati nel 1631 e nel 1635. Il foglio di Casa Buonarroti è ritenuto autografo da gran pate della critica per lo spiccato dinamismo del segno, caratteristico in quegli anni dello stile grafico di Michelangelo, e per l'evidente richiamo all'arte classica del torso, la cui positura deriva da quella de Discobolo di Mirone, come per primo osservò nel 1927 Panofsky. Nella copia, verosimilmente parziale, de cartone per la Battaglia di Cascina, eseguita in monocromo su tavola da Aristotile da Sangallo nel 1542, ora a Holkham Hall nel Norfolk, non si trova però un riscontro preciso di questa figura
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900747191
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario degli oggetti d'arte 9 F
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI in alto a destra - 9 - numeri arabi - a inchiostro -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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