Madre di Dio di Kazan', con miracoli. Madonna con Bambino/ episodi di miracoli

icona, post 1725 - ante 1749

Tavola intera, senza incavo, con due listelli inseriti nei due margini superiore e inferiore. Non si osserva presenza di tela preparatoria. Levkas

  • OGGETTO icona
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Moscovita
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Icone Russe
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'icona della Madre di Dio di Kazan' è una dei tesori sacri russi più venerati nel tardo medioevo e nell'età moderna per i miracoli da essa compiuti. Secondo la tradizione, venne rinvenuta a Kazan' l'8 luglio 1579, dopo che la Madonna apparì in sogno per tre volte a una fanciulla di nove anni, Matrona. La Vergine le indicò il luogo dove, ancor prima che la città fosse conquistata dai tartari, alcuni cristiani avevano nascosto l'icona. I tentativi degli adulti di ritrovare l'immagine sacra non condussero a nulla, ma ci riuscì Matrona, e l'icona venne solennemente trasferita nella vicina chiesa di San Nicola e poi nella cattedrale di Kazan', dedicata all'Annunciazione. Dopo il ritrovamento, l'icona compì numerosi miracoli. Secondo la tradizione ecclesiale, era una replica dell'effigie sacra greca venerata nella chiesa delle Blacherne a Costantinopoli. Ben presto una copia dell'icona di Kazan' venne inviata a Mosca allo zar Ivan il Terribile, insieme a un resoconto dei miracoli da essa operati. Il rinvenimento dell'icona miracolosa fu interpretato a Mosca come un segno celeste che attestava la benedizione divina nei confronti della conversione al cristianesimo intrapresa nel kahnato di Kazan' all'indomani della conquista della città, avvenuta nel 1552 ad opera delle truppe imperiali. Sul luogo del rinvenimento dell'icona lo zar Ivan il Terribile ordinò di costruire un monastero femminile, dove veniva custodita l'immagine sacra. Fin dai decenni 1580-1590 l'icona cominciò a essere oggetto di culto come principale tesoro sacro del kahnato di Kazan', convertitosi alla fede cristiana. Nel XVII secolo l'icona godette di particolare venerazione da parte della nuova dinastia dei Romanov, divenendo uno dei suoi principali tesori sacri. Dal XVIII secolo cominciò a essere considerata la patrona della nuova capitale, San Pietroburgo, perché vi venne trasferita la copia (secondo alcuni, l'originale) dell'icona miracolosa della chiesa di Kazan' a Mosca. Inizialmente essa venne collocata nella chiesa della Natività della Madre di Dio. Nel 1811 per accoglierla fu costruita la grandiosa chiesa della Madre di Dio di Kazan' sulla prospettiva Nevskij. L'effigie miracolosa custodita nel monastero di Kazan' venne rubata nel 1904. Alcuni ritengono però che la tavola scomparsa fosse in realtà solo una copia dell'icona miracolosa, mentre il prototipo dell'icona sarebbe giunto a Mosca nel 1612 insieme al reggimento del principe Dimitrij Požarskij e successivamente sarebbe stato collocato nella chiesa di Kazan' sulla piazza Rossa. Secondo questa versione, per ordine di Pietro il Grande l'icona sarebbe stata trasferita a San Pietroburgo nel 1710 e successivamente collocata nella chiesa di Kazan'. L'iconografia della Madre di Dio di Kazan' è una variante ridotta di Odigitria e presenta una raffigurazione a mezzo busto della Madonna con Bambino, che viene rappresentato a destra, frontalmente. La Madonna inclina il capo verso il Bambino, i loro nimbi si intersecano. Il centro ideale dell'icona è il gesto di Cristo, che benedice unendo insieme due dita, e la cui mano si trova sull'asse centrale della composizione. Nell'opera in esame l'effigie sacra è circondata da venti scene ovali, in cui sono raffigurate le storie del rinvenimento della reliquia, gli innumerevoli miracoli da essa compiuti e la sua traslazione da Kazan' a Mosca. Marcucci, come anche Bettini, attribuiva quest'opera alla scuola Stroganov e la datava al XVIII secolo, mettendo in rilievo gli elementi popolareschi che ne caratterizzano l'esecuzione. Il pannello centrale dell'icona appartiene a uno degli artisti più esperti del gruppo che dipinse le opere della collezione dell'Accademia. La tecnica pittorica dei volti indica l'orientamento verso le tradizioni dei maestri del Palazzo dell'Armeria della fine del XVII secolo, discepoli di Simon Ušakov. La ricca ornamentazione delle vesti dei personaggi permette di ipotizzare un influsso dell'iconografia di Jaroslavl' o Kostroma, dove alla fine del XVII secolo gli iconografi locali lavoravano spesso insieme agli isografi imperiali. Tuttavia, l'interpretazione di tali tradizioni da parte dell'autore dell'icona è dichiaratamente provinciale, come si può rilevare in una certa rozzezza e spigolosità dei lineamenti dei volti, come nella maggior parte delle opere della collezione. Il modellato delle vesti denota errori nell'interpretazione dei volumi e una concezione puramente lineare, decorativa della forma. La maniera delle scene si differenzia notevolmente da quella del pannello centrale e si avvicina a molte altre opere della collezione. Le particolarità della maniera pittorica che si rilevano nel pannello centrale potrebbero imputarsi al fatto che, nella bottega ci fosse un modello di raffigurazione dell'icona di Kazan' di alta qualità artistica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900742662
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 9339
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • ISCRIZIONI sul bordo superiore, sopra il pannello centrale - ICONA DELLA SANTISSIMA MADRE DI DIO DETTA DI KAZAN' - caratteri cirillici - a pennello - russo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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