Natale di Cristo. natività di Gesù/ viaggio dei Re Magi/ adorazione dei Re Magi/ fuga in Egitto

icona, post 1725 - ante 1749

Tavola unica, con due listelli intagliati contrapposti. Doppio incavo, poco profondo, sguscio tenue. Non si rileva presenza di tela preparatoria. Levkas

  • OGGETTO icona
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Moscovita
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Icone Russe
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per composizione e disposizione dei soggetti l'icona è abbastanza affine allo schema tradizionale del Natale di Cristo, formatosi fin dal X-XI secolo e poi ampiamente diffusosi nell'arte bizantina e russa antica. L'iconografia del Natale, compresa la scena dell'Adorazione dei Magi e della Fuga in Egitto, era nota nell'arte bizantina e nell'arte russa dal XII secolo, ma ha ricevuto ampia diffusione nel tardo Medioevo. Anche alcuni dei motivi iconografici tradizionali sono qui rielaborati sulla base di modelli iconografici più tardivi, che avevano subito a loro volta l'influsso dell'arte sacra occidentale. Da questo punto di vista la più caratteristica è la raffigurazione dei Magi a cavallo, che occupa tutto l'angolo superiore destro della composizione. Riprendendo un modello più complesso, l'artista ingrandisce notevolmente le loro figure (nell'iconografia tradizionale i Magi erano solitamente raffigurati mentre cavalcavano in lontananza), e tenta di raffigurarli su più piani spaziali e secondo diversi scorci prospettici. Caratteristica dell'iconografia tardiva è anche la raffigurazione dell'angelo che sorregge la stella di Betlemme, in alto al centro. Nella pubblicazione di Marcucci l'icona è stata attribuita al periodo tardo della scuola Stroganov e datata al XVII secolo. Per la sua risoluzione pittorica l'icona è vicina alle opere di maggior pregio di quella bottega nella quale è stato eseguito il maggior numero di icone della collezione dell'Accademia fiorentina. Lo indicano l'accurato disegno dei lineamenti dei volti, il morbido modellato degli incarnati, il disegno abbastanza complesso e raffinato delle pieghe delle vesti, soprattutto nella scena dell'"Adorazione dei Magi", e la resa pittorica degli sfondi paesaggistici, dipinti ad ampie pennellate semitrasparenti. Il disegno delle mani è eseguito, come nella maggior parte delle icone provenienti da questa stessa bottega, con una pennellata unica a biacca. Alla "vivacità" della pittura corrisponde il carattere corsivo delle scritte con le volute e tratti di penna che ricordano il corsivo del XVII secolo. La stessa scelta di procedimenti (compreso il carattere delle iscrizioni) è presente nell'icona della Protezione, che con molta probabilità è stata eseguita dallo stesso artista (questa supposizione è stata fatta per la prima volta nella pubblicazione di L. Marcucci)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900742652
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 9364
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • ISCRIZIONI sotto la raffigurazione dell'angelo che sostiene la stella di Behetlemme - LA STELLA DI DIO...CONDUCE I VIANDANTI - caratteri cirillici - a pennello - russo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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