Annunciazione

icona, post 1725 - ante 1749

Tavola intera con due listelli laterali, senza incavo. Tela preparatoria non rilevata. Levkas

  • OGGETTO icona
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Moscovita
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Icone Russe
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iconografia dell'Annunciazione si basa, oltre che sul testo del Vangelo di Luca, sugli apocrifi e sui testi dei canoni della festa. Nell'opera qui in oggetto compare un dettaglio, noto nella pittura di icone anticorussa dalla fine del XVI secolo, che rappresenta la Madre di Dio sul trono con un libro aperto in mano. Alla base di questa variante iconografica è il Vangelo apocrifo dello Pseudo Matteo, il cui testo di solito appare scritto nel libro aperto di Maria nelle icone appartenenti a questa variante iconografica. Tuttavia, in questo caso, nel libro è scritto l'inizio delle lodi della Vergine a Dio (Luca 1: 46-55) pronunciate subito dopo l'Annunciazione nell'incontro con Elisabetta, quando questa saluta Maria come Madre di Dio. L'alternanza dei due testi non è una rarità nell'arte dei secoli XVII e XIX. Un'altra caratteristica dell'iconografia, legata all'influenza dei modelli occidentali, è la raffigurazione, nel segmento di cielo con le nuvole, della scena in cui Dio Padre invia l'arcangelo Gabriele nel mondo per portare la 'buona novella' a Maria. Questo dettaglio è noto anche nella pittura anticorussa dalla fine del VI secolo. Nell'icona della raccolta della Galleria dell'Accademia la Madonna è raffigurata assisa su un trono riccamente decorato, sullo sfondo di una complessa architettura con colonne e numerosi archi. Simili motivi iconografici erano largamente diffusi nell'arte russa del tardo medioevo che risente fortemente dell'influenza dell'Europa occidentale. Marcucci ha attribuito quest'opera, una delle opere più raffinate della collezione della Galleria dell'Accademia, alla scuola Stroganov e l'ha datata al XVIII secolo. Come la maggior parte delle icone della collezione, può esser datata al secondo quarto del XVIII secolo, ma il suo stile si collega alle tradizioni della fine del secolo precedente. Ne sono testimonianza prima di tutto le caratteristiche degli elementi architettonici rappresentati, i cui prototipi possono esser riscontrati nelle icone degli artisti di Kostroma o di Jaroslav, ad esempio Gurju Nikitin e Semen Spiridonov Cholmogorcu. Anche se l'architettura nell'icona esaminata è un po' semplificata e gli elementi della costruzione non sono perfetti, essa è caratterizzata da edifici simili su diversi livelli, poggianti su bellissime colonnine, cornici con i profili disegnati da tocchi di bianco e dettagli decorativi analoghi (si confronti ad esempio con le icone di Semen Spiridonov San Nicola taumaturgo, con scene della vita del 1685 dal Museo d'arte di Jaroslav, e Madre di Dio col Bambino in trono, con l'Acatisto degli anni '80 del XVII secolo dal Museo di Jaroslav). L'orientamento dell'autore di questa icona verso la tradizione pittorica caratteristica dei maestri di Kostroma o di Jaroslav, è testimoniata anche dal colorito, nel quale si accordano il verde, il marrone scuro e l'oro, con la predominanza di varie sfumature di cinabro. Anche la pittura dei volti, eseguita sull'incarnato marrone con tocchi di ocra, e la loro forma rotondeggiante fanno riferimento all'orientamento indicato. Fra le altre opere della collezione della Galleria dell'Accademia non ci sono esempi stilistici analoghi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900742645
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 9345
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • ISCRIZIONI sul libro aperto che tine la Madonna - L'ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE E IL MIO SPIRITO ESULTA IN DIO MIO SALVATORE - caratteri cirillici - a pennello - russo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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