lampada pensile, opera isolata di Pardini Giuseppe (attribuito), Landi Carlo, Onestini Sebastiano (prima metà XIX)

lampada pensile, post 1835 - 1838
Pardini, Giuseppe (attribuito)
notizie 1836-1879

La lampada d'oro presenta una forma tondeggiante con quattro barrette filettate disposte simmetricamente, concluse nella parte più bassa da un'esplosione di motivi fitomorfi e floreali. Il collo del corpo centrale, dove ricorrono decorazioni in stile impero, presenta una serie di otto angeli raffigurati in posizioni diverse, mentre poco più in basso figurano una serie di nastri che sostengono festoni. Entro i tondi che circondano il corpo della lampada si trovano scene ispirate al culto del Volto Santo, su una superficie decorata da festoni e decorazioni di sapore rinascimentale. Nella parte inferiore ricorrono motivi decorativi chiaramente ispirati all’arte del Civitali nell’ambito della stessa cappella del Volto Santo

  • OGGETTO lampada pensile
  • MISURE Diametro: 42 cm
    Altezza: 55 cm
  • ATTRIBUZIONI Pardini, Giuseppe (attribuito): progettista
    Onestini Sebastiano (notizie 1829): disegnatore
    Landi Carlo (notizie Sec. Xix)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa Cattedrale di San Martino
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lampada fu forgiata nel 1836 su richiesta e diretto intervento del canonico Pietro Pera, allo scopo di rendere grazie al Volto Santo per lo scampato pericolo della peste. Fin dal 1835 era stata iniziata una raccolta di fondi a tale scopo, anche se un progetto per l’esecuzione della lampada d’oro era già in nuce nel 1827. Il 30 settembre fu indetto il concorso, della cui esecuzione fu incaricato Michele Ridolfi. Il concorso prevedeva la partecipazione di soli artisti lucchesi; inoltre prevedeva che la lampada avesse un peso non inferiore alle 20 libbre e che i progetti fossero giudicati dall’Accademia di San Luca a Roma. Furono consegnati 12 disegni, tra i quali ebbe la meglio il disegno di Giuseppe Pardini, in parte modificato dall’Accademia di San Luca. Parte di questi disegni, debitamente numerati, sono stati recentemente rinvenuti negli edifici annessi alla cattedrale e sono ora custoditi nell’Archivio Arcivescovile. La lampada, che si configura come una micro architettura, fu progettata da Giuseppe Pardini; purtroppo non è stato rinvenuto il progetto originario. Si conserva solamente un disegno autografo del Pardini (Fondo Marini, n. 171) ad inchiostro acquerellato in vari colori e con lumeggiature in oro, raffigurante sia la lampada sia la sua localizzazione nel tempietto del Volto Santo e il progetto del braccio atto a sostenere la lampada. Si conserva inoltre uno schizzo di una prima idea per la lampada nel fondo Marini (Taccuino n. 11, 1836, matita su carta). L’esecuzione materiale della lampada, che fu collocata con una solenne cerimonia il 10 settembre 1836, fu affidata al cesellatore lucchese Carlo Landi, allievo di Andrea Valadier. Essa fu sospesa ad una catena anch’esso decorata in oro e pietre dure, collegata alla base della cupola del tempietto da un braccio in ghisa. La lampada ha un peso complessivo di 24 libbre ed era appesa ad un sostegno d’argento di 25 libbre, per un valore complessivo di 44.000 lire lucchesi, cifra sicuramente sbalorditiva per l’epoca. Allo stato attuale essa risulta smontata. Essa presenta una forma tondeggiante con quattro barrette filettate disposte simmetricamente, concluse nella parte più bassa da una esplosione di motivi fitomorfi e floreali. Il collo del corpo centrale, dove ricorrono decorazioni in stile impero, presenta una serie di otto angeli raffigurati in posizioni diverse, mentre poco più in basso figurano una serie di nastri che sostengono festoni. Entro i tondi che circondano il corpo della lampada si trovano scene ispirate al culto del Volto Santo, su una superficie decorata da festoni e decorazioni di sapore rinascimentale. Nella parte inferiore ricorrono motivi decorativi chiaramente ispirati all’arte del Civitali nell’ambito della stessa cappella del Volto Santo. In base alla documentazione che è stata recentemente rinvenuta, le formelle possono essere attribuite al pittore Sebastiano Onestini. La lampada è attualmente conservata nei locali annessi alla cattedrale, smontata.Nell'archivio fotografico comunale si conserva un'immagine del 1965 della lampada ricomposta: si tratta di un negativo su pellicola di acetato realizzato da Eugenio Ghilardi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900722267
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI - sulla linea di base della corona circolare che costituisce la parte inferiore della lampada - A CRISTO SALVATORE LA NAZIONE LUCCHESE - capitale - a incisione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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