corona, opera isolata di Orlandini Cosimo (metà sec. XIX)

corona, 1842 - 1842

La corona è costituita da un listello circolare, attorno al quale si avvolgono i sottili gambi di foglie e fiori appartenenti a specie diverse, riprodotti fedelmente in ogni loro dettaglio. Nelle foglie, alcune delle quali sono accartocciate, è possibile distinguere le venature, incavate su un fondo zigrinato. I fiori, alcuni sbocciati, altri ancora in boccio, sono realizzati in modo diverso a seconda della specie: mentre i petali delle rose sono totalmente lisci e lucidi, quelli delle viole sono lucidi con qualche venatura e gli altri si presentano zigrinati. Gemme di vari colori incastonate al centro di ogni fiore fungono da pistilli. Sul retro, dove le foglie e i fiori si fanno più radi, è fissato un nastro lucido annodato in un fiocco dal profilo ondulato e dai lembi biforcati alle estremità

  • OGGETTO corona
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura/ doratura
    gemma/ incastonatura
  • ATTRIBUZIONI Orlandini Cosimo (notizie 1842)
  • LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ad un ambito artistico ancorato ai modelli del passato rimanda la corona di fiori in argento parzialmente dorato, realizzata appositamente per esser e collocata sulla testa del busto reliquiario contenente le ossa di S. Ranieri e datata come questo al 1628 da Giampiero Lucchesi (in: G. Lucchesi, "Museo dell'opera del Duomo di Pisa", Pisa, 1993, p. 78). Come attesta l'iscrizione incisa nel nastro in argento fissato sul retro della corona, questa è stata eseguita dall'orafo pisano Cosimo Orlandini nel 1842 con parte delle elemosine raccolte durante la festa triennale in onore di S. Ranieri dello stesso anno da quattro sacerdoti cappellani del Duomo. Gli inventari , a partire da quello del 1858, ne documentano l'esistenza indicandola come un oggetto che completa il busto reliquiario: essa non risulta mai elencata in una voce a sé stante ed autonoma, ma sempre all'interno della voce relativa all'arredo di cui costituisce un elemento di corredo inseparabile . Eppure da un punto di vista stilistico non c'è niente di più lontano di questi oggetti realizzati in epoche storiche così diverse. Mentre la testa per la reliquia di S. Ranieri è stata realizzata nel XVI secolo dal fiorentino Matteo Castrucci, il busto, commissionato nel 1628 per sostituire quello in rame eseguito dal lucchese Leonardo di Francesco Marti nel 1544, è opera del pisano Giovanni Zucchetti. La corona, dunque, si viene ad aggiungere come un ulteriore elemento estraneo ad un reliquiario composto già da parti diverse e in stridente contrasto fra loro. Una prima osservazione che sorge spontanea riguarda la grande varietà di correnti stilistiche, che s'intrecciano e si sovrappongono nella prima metà dell'Ottocento. Di tale straordinaria varietà la corona di S. Ranieri è un'ulteriore prova. Infatti, essa si discosta notevolmente dal gusto improntato al tardo Neoclassicismo, di cui è espressione il leggio d'altare con lo stemma di S. Ranieri ( scheda n° 20000032), come pure dallo spirito che negli stessi anni anima i revivals in Francia, o da quello opposto che induce il romano Vincenzo II Belli ad eseguire ancora in questi anni oggetti come il servizio Corsi (scheda n° 20000020.0) di chiara ispirazione neoclassica. La corona rimanda piuttosto al gusto settecentesco, in cui nasce e si sviluppa il Rococò, che si appropria dei più vari aspetti del mondo naturale per farne parte integrante del proprio repertorio decorativo. Questa è l'origine del naturalismo accentuato che sta alla base della realizzazione delle diverse specie di fiori e di foglie, perfette in ogni loro dettaglio persino per l'occhio di un botanico. Il carattere lezioso ed aggraziato dell'insieme è sottolineato dalla presenza delle gemme policrome, che, incastonate al centro di ogni fiore, fungono da pistilli, dando una nota di colore, che accresce la vitalità e la preziosità dell'oggetto. Particolarmente riuscita, infine, si rivela la trovata del nastro annodato in un fiocco, che consente di ottenere una superficie di metallo su cui incidere l'iscrizione e, nello stesso tempo, un altro motivo decorativo piacevole, che dà un tocco di grazia in più all'insieme
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665760
  • NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00665760
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ISCRIZIONI Fiocco sul recto - Dono fatto con gli avanzi della questua fatta in occasione della festa tri enn(a)le di S. Ranieri dell'anno 1842 dai sacerdoti Giov. Salghetti Lor. F rediani Pasq. Vanni Gius. Pelosini Capp(ella)ni della Prim(azia)le - Cosimo Orlandini - corsivo - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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