Cristo ridona la vista al cieco nato
dipinto
1610 - 1610
Lomi Aurelio (1556/ 1622)
1556/ 1622
Dipinto di forma rettangolare raffigurante al centro Gesù che risana gli occhi ad un cieco, inginocchiato di fronte a lui. Una fitta schiera di astanti è disposta intorno e commenta l'evento, ambientato tra le quinte di una città
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
tela/ pittura
-
MISURE
Altezza: 3.12 m
Larghezza: 2.22 m
-
ATTRIBUZIONI
Lomi Aurelio (1556/ 1622)
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Carofano ha fornito un consuntivo delle vicende relative all'esecuzione dell'opera: probabilmente da identificare con la tavola "che il Lomi lasciò nel suo studio in seguito alla partenza per Genova", commissionata in sostituzione della pala del Sogliani "andata perduta durante l'incendio del 1595", fu portata a termine prima del 18 novembre 1610, quando Cosimo Gamberucci e Pietro Sorri ne stimarono il valore pari alla somma di 150 scudi (CIARDI, GALASSI, CAROFANO 1989, p. 235; i documenti relativi sono pubblicati alle pp. 278, 281-282). Secondo Ciardi è "probabile che lo schema compositivo e lo sfondo siano stati tracciati negli ultimi anni della prima attività pisana", com'è confermato dall'affinità con la "parte centrale" del Miracolo di S. Diego (La Spezia, Santa Maria Assunta), tra le prime opere realizzate dal pittore in Liguria. La sobrietà dell'inscenatura, ottenuta per soppressione dei dettagli più propriamente esornativi, misura la distanza rispetto alle opere eseguite in precedenza per il Duomo, e rimanda, come propone lo studioso (1989, pp. 157 e 160), al Muziano. Comunque, la matrice aulica della cultura romana appare, per un verso, filtrata sui modi del Manierismo internazionale, che condiziona i tipi fisici e determina la scansione, ritmica, innaturale, delle pose, e, per l'altro, come diminuita nel gusto, tutto toscano, per la narrazione piana, accessibile anche nel tono emotivo. In questa direzione assume particolare significato il confronto istituito col Passignano (ma anche col Sorri, echeggiato in alcune fisionomie; cfr. CAROFANO 1989, p. 235), che determina l'appesantirsi delle ombre, accompagnato da una riduzione sensibile dei contrasti della gamma cromatica. Simili modi, componendosi col gusto, in tutto manieristico, per stesure compatte e riflettenti, anticipano, nel rigorismo persino pietistico che ne risulta all'immagine, soluzioni più tarde del Curradi, seppure sempre meno artificiosamente studiate; e certo il Lomi avrà tradotto sollecitazioni, per questi aspetti, dal Sogliani, di cui, contemporaneamente all'esecuzione del dipinto, ebbe a restaurare i frammenti superstiti di una tavola danneggiata durante l'incendio (secondo i documenti pubblicati in CIARDI, GALASSI, CAROFANO 1989, p. 282). Un simile atteggiamento rende ragione dell'appunto mosso dal Baldinucci ([1681-1728] 1974-1975,111, p. 710) al pittore che, mancando di adeguarsi alla riforma del Cigoli, considerata storicamente decisiva, non riuscì a "tenersi più lontano dal modo di fare di molti [...], i quali per voler troppo secondare gli antichi rilievi riuscivano per ordinario alquanto duri nell'opere loro". Disegni preparatori per l'opera sono stati riconosciuti in un foglio, conservato a Berlino (Kupferstichkabinett, 16368), raffigurante "studies far spectators", mentre le "two [...] variations of the head" di un personaggio cieco, comprese in un altro, conservato a Francoforte (Stadelsches Kunstinstitut und Galerie, inv. 6969), sono più generalmente riferibili a diverse "figures in paintings datable in the 1610 s" (TURCIC, NEWCOME 1991, pp. 39-40)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665703-1
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0