Antico Testamento

vetrata, 1450 - 1474

Vetrate costituite da due riquadri figurati sovrapposti: quelli delle vetrate collocate nella navatella meridionale sono montati sopra una base dov'è una decorazione a racemi che inquadra, disponendovisi ai lati, un medaglione centrale con la scritta Opae ["dell'Opera"], con l'unica eccezione costituita dalla sesta ("L'uccisione di Abele"; "Il Signore rimprovera Caino"), significativamente interpolata poiché, dal punto di vista della successione degli episodi, dovrebbe essere sistemata subito dopo la quarta ("Il sacrificio di Caino e Abele") della serie collocata nella navatella settentrionale. Nella fila delle vetrate disposte nella navatella settentrionale i riquadri inferiori sono invece impostati direttamente sull'intelaiatura. Pare poco verosimile che sin dal principio mancasse loro il basamento di supporto: se ne trae la conseguenza che il formato attuale non coincide con quello originario, e cioè che la collocazione odierna non corrisponde a quella inizialmente prevista

  • OGGETTO vetrata
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • ATTRIBUZIONI Leonardo Di Bartolomeo Detto Lastra (1424/): esecutore
    Bartolomeo D'andrea Detto Banco (notizie Sec. Xv)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ciclo comprende raffigurazioni di episodi dell'Antico Testamento che si sviluppano di seguito alla rappresentazione della "Cosmografia Teologica" (m 2,30 x 1,00), secondo un percorso di lettura che, seppure con interpolazioni, procede dalla navatella settentrionale alla meridionale, partendo rispettivamente dal coro verso la facciata e viceversa (le due finestre verso la facciata sono prive di vetrate). In cinque riquadri sono raffigurati "La creazione di Adamo" e "La creazione di Eva" (m 2,30 x 0,98), "La tentazione del serpente" e "La cacciata dal Paradiso Terrestre" (m 2,30 x 0,97), "La fatica dei Progenitori" e "Il sacrificio di Caino e Abele" (m 2,30 x 0,97), "L'uccisione di Abele" e "Il Signore rimprovera Caino" (m 2,50 x 1,00), "L'uccisione di Caino da parte del cieco Lamech" (m 2,40 x 1,00). Diverse scene sono dedicate al tema del Diluvio universale, raffigurato nei suoi momenti salienti, dalla "Costruzione dell'arca" all'"Entrata nell'arca di Noè e degli animali" e al "Diluvio universale" (m 2,10 x 1,00). Si incontra poi l'episodio della "Costruzione della torre di Babele" e della sua rovina (m 2,50 x 1,00) (ma la presenza, nel riquadro che ad essa si riferisce, dei tre angeli sterminatori pare alludere alla distruzione di Sodoma); alla scena che raffigura "Abramo riceve da tre Angeli l'annuncio della nascita di Isacco" fa seguito la rappresentazione del Sacrificio di Isacco (m 2,40 x 0,95). In due riquadri sono raccolti quattro distinti episodi relativi alla vita di Giacobbe: "La nascita di Giacobbe e la vendita della primogenitura", "Il colloquio di Esaù con Isacco e la benedizione di Giacobbe" (m 2,50 x 1,00). La narrazione, assai complessa, delle vicende di Giuseppe è rappresentata dall'unico riquadro che lo raffigura: "Giuseppe riconosce i suoi fratelli" (m 2,50 x 1,00), giunti presso di lui, divenuto ministro del Faraone, per acquistare grano. L'ultima scena del ciclo, tratta dal libro dell' Esodo, raffigura "Dio consegna a Mosè le tavole della Legge". La coerenza tematica che lega in sequenza ciascuno degli episodi raffigurati all'altro assicura di come l'intero gruppo fosse stato concepito sin dall'origine unitariamente. Con ogni verosimiglianza il ciclo non ci è pervenuto integralmente, come si deduce osservando l'assai diverso spazio concesso alla rappresentazione dei diversi nuclei narrativi che lo compongono. La scena che raffigura "Giuseppe riconosce i suoi fratelli", ad esempio, rimane isolata dal contesto più vasto della storia biblica di cui costituisce un episodio ed è senz'altro l'unica superstite del gruppo più numeroso di riquadri ad essa dedicati. Così, per ovviare alla mancanza del pannello che rappresentava il seguito degli avvenimenti, andato in qualche circostanza distrutto, nel momento in cui le finestre furono destinate all'attuale collocazione ne fu utilizzato, in sostituzione, un altro, raffigurante "Dio consegna a Mosè le tavole della Legge", senza badare alla coerenza narrativa della sequenza. D'altra parte, le vetrate collocate nella navatella meridionale, con l'unica eccezione costituita dalla sesta ("L'uccisione di Abele"; "Il Signore rimprovera Caino"), significativamente interpolata poiché, dal punto di vista della successione degli episodi, dovrebbe essere sistemata subito dopo la quarta ("Il sacrificio di Caino e Abele") della serie collocata nella navatella settentrionale, sono costituite da due riquadri figurati sovrapposti, montati sopra una base dov'è una decorazione a racemi che inquadra, disponendovisi ai lati, un medaglione centrale con la scritta Opae ["dell'Opera"]. Nella fila delle vetrate disposte nella navatella settentrionale i riquadri inferiori sono invece impostati direttamente sull'intelaiatura. Poiché pare poco verosimile che sin dal principio mancasse loro il basamento di supporto, se ne trae la conseguenza che il formato attuale non coincide con quello originario, e cioè che la collocazione odierna non corrisponde a quella inizialmente prevista. Detto in altri termini, lo zoccolo di base fu eliminato nel momento in cui, dovendo collocare le vetrate entro aperture dalle minori dimensioni, si rese necessario ridurre la loro superficie. Lo conferma il resoconto offerto da Tanfani Centofanti, secondo il quale lo stesso Bartolomeo, nel 1466, "aveva fatte nel duomo sette finestre ad occhi nella nave grande sotto il palco dalla parte del camposanto cominciando dal coro e andando verso la facciata reale": cioè dove ora si trovano le vetrate istoriate prive del basamento (1897, p. 60). Come si ricava dalla documentazione fornita dallo studioso, Banco eseguì, nello stesso anno, due vetrate nella "facciata reale" verso "il camposanto", una "'sulla volta allato alla tribuna sopra la schala di verso li orghani', un'altra dall'altra parte e due 'alla prima schala che ssi va sul duomo' e nella cupola della cappella della Incoronata"; il "primo di marzo 1468 prendeva a fare altre finestre di vetro a occhi intorno alla cupola"; [segue in OSS]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665701
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • ISCRIZIONI 5 vetrate della navatella meridionale laterale - Opae - caratteri gotici - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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