San Girolamo

dipinto, 1389 - 1391

Architetture: nicchia con volta a crociera. Personaggi: S. Girolamo. Attributi: (S. Girolamo) leone. Oggetti: penna; libro

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Pietro Di Puccio Detto Grana (notizie 1360-1394)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco non è testimoniato né da documenti né da fonti antiche. Il silenzio delle fonti si deve in parte al fatto che la figura rimase per lungo tempo nascosta da uno dei dipinti che tra l'inizio del Seicento e l'Ottocento occuparono le quattro facce del pilastro, in origine la "Madonna col Bambino" di Giovanni Antonio Sogliani oggi collocata nel coro (TRONCI, BACCI 1922, p. 17). Solo nel 1830 l'affresco viene menzionato per la prima volta dal Serri che lo dice "recentemente riscoperto" e restaurato dal pittore fiorentino Giovanni Gagliardi (SERRI 1830, p. 31). L'affresco presenta "S. Girolamo" seduto, vestito col consueto rosso abito cardinalizio, con una penna nella mano destra e un libro aperto poggiato sul ginocchio e retto dalla mano sinistra. Ai piedi della figura, in dimensioni minuscole, il leone, tradizionale attributo iconografico del santo; l'ambientazione consiste in un vano coperto da una volta a crociera, con le pareti coperte da tessuti decorati e nelle cui lunette si aprono due finestre ad arco e una tonda con un rosone a traforo. Verso lo spettatore la scena è inquadrata da un arco a sesto acuto trilobato, con decorazioni foliate. Poco considerato dagli studiosi ottocenteschi (GRASSI 1836-1838, II, p. 79, auspicava che venisse nuovamente ricoperto da una tavola) e dell'inizio del nostro secolo, il "S. Girolamo" venne riferito da Longhi a Paolo Schiavo, pittore fiorentino del Quattrocento sicuramente attivo a Pisa verso la metà del secolo (LONGHI 1940, p. 188, nota 25; accettava l'attribuzione CARLI 1961, p. 34, con datazione 1430-1440). Più recentemente l'affresco è stato attribuito da Previtali (1966, p. 42, nota 2, su indicazione di L. Bellosi) all'orvietano Piero di Puccio, che a Pisa, tra il 1389 e il 1391, eseguì quattro grandi "Storie della Genesi" sulla parete nord del Camposanto e una "Incoronazione della Vergine" sopra l'ingresso della Cappella Aulla nello stesso edificio; l'attribuzione è oggi concordemente accettata (TODINI 1989, I, p. 287; CARLI 1994, p. 90). Sono notevoli le somiglianze sia con diverse figure dei deperiti affreschi del Camposanto, sia con una immagine di "Santo Vescovo in trono" nella chiesa di San Giovenale a Orvieto, concordemente riferita a Piero (TODINI 1989, II, tav. 472; CARLI 1994, p. 90)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665651
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • ISCRIZIONI nel libro aperto - Quia impossibile est [...] is non uni [...] dicat [...] quod statim ut ceperit cogitare item [...] cogitat - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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