adorazione dei Re Magi
dipinto,
1589 - 1591
Lomi Aurelio (1556/ 1622)
1556/ 1622
Dipinto di forma rettangolare raffigurante in primo piano la Madonna con Bambino e due re Magi, il terzo resta in secondo piano. La scena si svolge all'aperto, pur essendo presenti sullo sfondo a destra alcune architetture, ed è arricchita da una moltitudine di personaggi
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Lomi Aurelio (1556/ 1622)
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I Magi giunsero a Gerusalemme dall'Oriente per adorare Gesù, della cui nascita erano stati informati dal cielo; seguendo la profezia di Michea (5,1 ss.) lo trovarono nella città di Betlemme. La scena li raffigura mentre gli rendono omaggio offrendogli oro, incenso e mirra (MT 2, 1-12). Il 3 agosto 1589 risultano pagate al pittore 42 lire e 4 soldi spesi per acquistare e portare da Lucca a Pisa "braccia trentasei di tela dangio" destinata al "secondo quadro di pitture nella cappella della Nunziata". Il dipinto (tela, m 4,75 x 3!63) doveva essere stato ultimato entro il1° giugno 1591, quando risultano pagamenti a "maestro di Jacopo di Antonio scarpellino" per i lavori compiuti "a scarpellinare il muro" dove fu poi collocato; il 29 ottobre 1592 Giovanni Stradano e Jacopo Ligozzi ne stimano il valore per un totale di 300 scudi d'oro (secondo i documenti pubblicati in CIARDI, GALASSI, CAROFANO 1989, pp. 273-274 e 283). Gli"'scoperti richiami figurativi" al mondo nordico che caratterizzano il dipinto si spiegano soltanto parzialmente richiamando quelle frange della cultura centroitaliana che se ne mostrano debitrici in misura maggiore, dai "pittori attivi" a Roma "nell'oratorio del Gonfalone", agli altri che, a Firenze, collaborarono alla decorazione dello Studiolo di Francesco I. Senza dubbio "L'andata al Calvario" di Livio Agresti avrà "offerto più di uno spunto per il progetto compositivo" (CIARDI 1989, p. 45), come pure i tipi fisici trovano un precedente nel Cavalori, ad esempio i due personaggi al centro in secondo piano, illuminati a contrasto in modi non dissimili a quanto si ritrova nel Macchietti (e di lì nel Vasari). D'altra parte, una volta ricordato che lo Spranger risiedette, sino alla metà dell'ottavo decennio, a Roma, come pure, un paio d'anni più tardi, Hans von Aachen, trasferitosi poi, tra 1585 e 1586, a Firenze, converrà considerare la possibilità che il Lomi abbia potuto non solo conoscerne le opere, ma persino intrattenere, con essi, rapporti diretti di confronto. Così, ad esempio, il modo di preservare la leggibilità narrativa dell'episodio, quasi contraddetta dalle torsioni inverosimili delle figure, attraverso l'accentuazione delle notazioni d'ambiente; l'evidenza ottica che la nettezza del supporto grafico assicura alle cose, così da bilanciare la ridondanza, del tutto inverosimile, della decorazione; l'azione della luce che, colpendo le superfici compatte delle epidermidi, vi si riflette, lustrandole, con effetto di preziosismo della materia, affiancano il Lomi alla cultura del Manierismo internazionale e ne definiscono la singolarità della posizione rispetto agli "esiti più diffusi della pittura di fine Cinquecento", fiorentina o romana (CIARDI 1989, p. 44). L'intento di assicurare la massima leggibilità dell'immagine, anche nelle lontananze -rimproverato dal Baldinucci al pittore, che non "si guardò dal disporre i suoi accesi colori con carico tanto eguale ne' vicini, e ne' lontani" ([1681-1728] 1974-1975,111, p. 710) - rende possibile la "citazione ornamentale" dal Gozzoli "nel corteo raffigurato [...] sulla sinistra in alto" (CAROFANO 1989, p. 187). Il rilievo può essere esteso, se il volto del Re Magio vicino a Giuseppe, ad esempio, è perfettamente sovrapponibile all'altro di un guerriero al centro nella "Presa di Gerico" affrescata nel Camposanto, e se, più generalmente, rimanda a quella fonte il modo di porre le piante su un fondo di roccia così che ne risalti, per contrasto, la qualità naturalmente artificiosa delle forme
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665541
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0