calice, opera isolata - bottega romana (sec. XIX)

calice, 1815 - 1857

La base, a pianta circolare, è impostata su un breve gradino liscio, che una cornice a triplo giro di foglie ed una, bombata, a triplo intreccio con perle, raccordano al corpo centrale a campana. Questo, ornato con ampie foglie di vite pendenti, solcate da venature ed alternate a piccoli grappoli d'uva, che riempiono completamente tutto lo spazio disponibile, è sovrastato da una cornicetta con un giro di foglie. Il fusto ha nodi di raccordo a disco con cornici a ovuli corniciati, alternati a coppie di piccoli cespi d'acanto, e a baccellature corniciate. Il nodo centrale, ovoidale reca, sul fondo e alla sommità, un giro di ampie foglie di vite solcate da venature, che delimitano al centro quattro campi quadrilobati a compasso gotico includenti, su fondo puntinato, una croce greca raggiata con terminali a tre lobi. (segue in OSS)

  • OGGETTO calice
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Romana
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calice di proprietà di Pio IX (1792-1878), come sta ad attestare lo stemma pontificio apposto sotto la base, è stato donato alla Cattedrale dal Papa stesso nel 1857, in occasione della sua visita politico-pastorale a Pisa. Il calice, appena citato nell'inventario del 1890 e sommariamente descritto in quello del 1895, reca le chiavi incrociate sormontate da tiara entro scudo, punzone di garanzia del titolo in uso a Roma dal 1815 al 1870, che ci consente di attribuire l'oggetto ad una bottega romana non meglio identificata e di collocarlo tra il 1815 ed il 1857, l'anno in cui viene offerto in dono dal Papa: anche a causa della quasi totale assenza di studi riguardanti l'oreficeria romana risulta estremamente difficile datare il nostro arredo con maggiore precisione. Tipico prodotto della cultura artistica ottocentesca dei revivals improntata al connubio degli stili storici più disparati, il calice mescola elementi stilistici e suggestioni artistiche d'origine diversa. Reminescenze barocche si possono rinvenire nella cornice bombata della base e nelle teste alate dei cherubini, sbalzate con un rilievo accentuato sul fondo puntinato, come pure nell'horror vacui evidente nella fitta decorazione, che, servendosi tra l'altro di motivi propri del repertorio tradizionale come le spighe di grano e i grappoli d'uva, arriva a ricoprire interamente la superficie dell'oggetto senza lasciare alcuno spazio vuoto. In particolare, poi, le ampie foglie di vite che decorano la base, il nodo centrale e il sottocoppa, nel loro profilo seghettato dai bordi talora accartocciati e nelle venature che ne solcano la superficie riecheggiano quel gusto naturalistico, che, diffusosi nel Seicento, si coniuga perfettamente con l'affermarsi dello stile floreale olandese. Alle suggestioni barocche se ne aggiungono altre rinascimentali, dalla forma ovoidale del nodo centrale alle cornici a ovuli e baccellature, sino all'organizzazione razionale e ordinata dell'ornato, che anziché annullare le forme travalicandole, come avviene negli oggetti barocchi, al contrario le asseconda esaltandole. Non mancano neppure echi del gusto gotico nei campi quadrilobati sul nodo centrale e nelle croci raggiate con terminali a tre lobi che vi sono racchiuse
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900662206
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • STEMMI Lamina d'argento sotto la base - religioso - Stemma - Pio IX - Scudo inquartato con leone rampante e bande
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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