vassoio porta ampolline, opera isolata di Durand François (bottega) (sec. XIX)

vassoio porta ampolline, 1838 - 1867
Durand François (bottega)
notizie 1828-1874

Il fondo ovale, liscio e lucido si rialza con alte sponde lisce e lucide in una tesa dal profilo mistilineo. Questa s'allarga e si rialza sul diametro maggiore, ai vertici del quale aggettano, su campo puntinato, due coppi e di cherubini ad alto rilievo racchiuse, l'una, da due tralci carichi di grappoli d'uva e, l'altra, da due fasci di giunchi. Dalle due coppie di cherubini nascono rispettivamente due tralci di volute a foglia d'acanto, arricchiti di fiori di specie diverse. Ai vertici del diametro minore sono disposte due cartelle mistilinee includenti lo stemma Della Fanteria. Il bordo mistilineo presenta una doppia modanatura

  • OGGETTO vassoio porta ampolline
  • MATERIA E TECNICA argento/ martellatura/ sbalzo/ cesellatura/ bulinatura
  • ATTRIBUZIONI Durand François (bottega)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Durand Jean Baptist
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il vassoio portampolle, insieme alla coppia di bacili (scheda n° 20000029) , alla palmatoria (scheda n° 20000030) e alla brocca (scheda n° 20000028) , è stato acquistato nel 1867 dall'arciprete Luigi Della Fanteria, vicario generale e camerlengo dell'amministrazione interna del Duomo pisano. Questi arredi, recanti lo stemma Della Fanteria, sono attestati insieme al messale con placchette in avorio (scheda n° 20000034), oltre che nell'inventar io del 1890, anche in una nota degli arredi sacri acquistati dal Della Fanteria inclusa tra le giustificazioni di pagamenti dell'Opera interna dell' anno 1867. Ad essa sono allegati anche vari fogli sciolti contenenti la stima eseguita per ogni oggetto dal perito stimatore Pietro Gallani. L'anali si di questi documenti ci consente di formulare alcune osservazioni, che risultano interessanti al fine di ricostruire la storia delle nostre suppellettili. Anzitutto, si deve notare che in origine gli oggetti acquistati d al Della Fanteria sono più numerosi di quelli che ci sono rimasti. Infatti , oltre ad essi si contano "una Croce d'Oro cesellata con Brillanti, e Cordone di seta", "un Anello con Brillanti, e Acquamarina legato in Oro", "un Anello con Rose", che però non è stato consegnato, "un Secchiolino, e suo aspersorio d'Argento cesellato" e vari parati sacri. Nell'elenco è incluso anche "un calice Argento cesellato, e dorato, e Patena simile", che probabilmente è lo stesso descritto nell'inventario del 1895 con il numero d'ordine 47 recante lo stemma Della Fanteria sul bordo della base. L'insieme de gli oggetti acquistati dal Della Fanteria presenta dal punto di vista stilistico un carattere molto eterogeneo, che rivela l'intervento di diverse botteghe orafe. Il vassoio, catalogato da Giampiero Lucchesi (G. Lucchesi, "Museo dell'Opera del Duomo di Pisa", Pisa,1993, p. 73) tra gli oggetti de l servizio Corsi e datato quindi agli inizi del XIX secolo, è attribuito d a Antonella Capitanio all'orafo Jean Baptist Durand (A. Capitanio, "Oreficerie francesi nella Toscana occidentale", in Bollettino d'arte, suppl. n. 95, 1997, p. 168). La nota degli arredi sacri acquistati nel 1867 da Luigi Della Fanteria attesta che in origine era corredato da una coppia di ampolle di cristallo. Queste risultano ancora esistenti nell'inventario del 1 890, ma probabilmente subito dopo devono essere andate perdute, come dimostra l'aggiunta scritta con grafia diversa al termine della voce corrispondente. Nell'inventario del 1895, poi, le ampolle non compaiono più. Grazie alla presenza sul nostro vassoio della testa di Minerva, il marchio di gar anzia e del titolo usato a Parigi dal 1838, possiamo circoscrivere la data zione dell'oggetto al lasso di tempo che va dal 1838 al 1867, anno in cui è stato acquistato dal Della Fanteria. Ma il vassoio reca impresso anche i l punzone di bottega, che ci consente di indicarne l'autore nell'orafo fra ncese François Durand, di cui si hanno notizie dal 1828, quando presenta p er la prima volta il proprio marchio, sino al 1874, anno in cui questo risulta cancellato. Allievo di Odiot come Lebrun, si forma nell'ambito artist ico dominato dallo stile Impero, per diventare poi uno degli orafi parigini più apprezzati e più richiesti dai grandi committenti locali. Dal 1834 a l 1849 partecipa a tutte le Esposizioni dei prodotti dell'industria che si svolgono a Parigi ed a quelle universali del 1851 e del 1855, ottenendo se mpre un grande successo. Al pari di Lebrun, Durand è uno dei massimi interpreti dello stile neorinascimentale francese, come dimostrano le opere presentate alle varie Esposizioni. Certamente il nostro vassoio ha ben poco a che fare con questi oggetti particolari, che rappresentano pezzi unici di altissimo livello qualitativo. Esso si situa piuttosto nell'ambito di una produzione seriale di arredi di uso sacro, che, però, si sviluppa in quello stesso humus culturale. A partire dagli anni Quaranta dell'Ottocento comincia a farsi strada un gusto nuovo, quello da cui traggono origine i revivals. Si cerca di riproporre gli stili che si ritiene incarnino l'essenza più profonda delle varie epoche storiche: il risultato è una reinterpretazione in chiave ottocentesca del Gotico, del Rinascimento, del Barocco, del Rococò. L'oreficeria francese si dimostra all'avanguardia e riesce a cogli ere e ad interpretare questo spirito nuovo a partire dagli anni Trenta del XIX secolo. In questo ambito culturale ed artistico si collocano gli arredi acquistati da Luigi Della Fanteria, tra i quali anche il nostro vassoio: più che la ripresa di un solo stile troviamo una sorta di puzzle, in cui caratteri stilistici rinascimentali si affiancano ad altri barocchi e ad altri medievali, dando vita ad oggetti compositi estremamente bizzarri e particolari. (Segue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900662187
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • STEMMI Tesa - gentilizio - Stemma - Della Fanteria - 2 - Scudo coronato caricato da una banda con sette spade
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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