Viste le pessime condizioni dell'affresco, è grazie all'incisione del Corsi contenuta nel testo "Il tesoro degli affreschi" (1866) che riusciamo a decifrare esattamente la scena illustrata da Nicodemo Ferrucci (Santi 1989). La lunetta descrive il momento in cui la nobildonna romana Iacopa de' Settesoli (o Settesogli) accorre al capezzale del suo amico Francesco che, in fin di vita, aveva espresso il desiderio di rivederla. Marco da Lisbona narra (fonte iconografica individuata da Anna Maria Amonaci, 1989), di come la nobildonna romana conobbe San Francesco e di come lo accompagnò amichevolmente ed amorevolmente nel suo soggiorno romano (lo aiutò infatti a trovare alloggio presso i benedettini, ad ottenere udienza dal pontefice Innocenzo III). Un giorno mentre Iacopa pregava sopraggiunse la voce del Signore che la informava sul grave stato di salute del Santo ed ella senza esitare si precipitò nel luogo in cui si trovava frate Francesco per passare con lui le ultime ore della sua vita. Tutto l'episodio è incentrato sul dolore della nobildonna raffigurata in ginocchio ai piedi del letto su cui è sdraiato il Santo. Attorno al giaciglio si stringono i confratelli e, anche l'ambientazione, scarna e descritta ai minimi termini, partecita della commozione del momento