Successivamente al Mannozzi ecco l'intervento del terzo artista che partecipò alla realizzazione del ciclo francescano di Ognissanti: il pittore cremonese Galeazzo Ghidoni, autore della ventunesima lunetta della parete settentrionale. L'episodio narra del giorno i cui San Francesco venne a scoprire che l'uomo con cui stava intrattenendo una conversazione spirituale era il padre di un bambino che, giocando, era cascato in un canale e si era disperso. Il Santo, colpito dalla disperazione del genitore, si fece guidare nel luogo in cui il piccolo era annegato e, invocando il Dio Padre lo resuscitò restituendolo sano e salvo all'uomo infinitamente grato del gesto (Marco da Lisbona 1582, II, XLIII, 126, P. 233). L'affresco, che ha come scenario un paesaggio all'aperto alle rive di un fiume, rappresenta il momento finale in cui il Bambino, seduto in primo piano, è stato riportato alla vita dal Santo. I personaggi, descritti con gesti che enfatizzano il lieto fine dell'evento, sono disposti su tre file e appaiono ben bilanciati nello spazio. In basso a sinistra l'autore sigla il suo intervento con due G che si intersecano fra loro, seguite da una data di cui riusciamo a leggere soltanto le prime tre cifre: 162..