La santa Trinità. Abramo e i tre angeli

icona, post 1725 - ante 1749

Tavola intera, con due sottili listelli a incastro. Manca l'incavo; non sirileva la tela preparatoria. Levkas

  • OGGETTO icona
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Moscovita
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Icone Russe
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO piazza de' Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sull'icona è rappresentato l'avvenimento di cui parla il XVIII capitolodel libro della Genesi. Secondo il testo, ad Abramo, presso la quercia di Mamre, apparve il Signore, che prese l'aspetto di "tre giovani". Abramoli accolse nella sua tenda e durante il pranzo essi gli promisero che glisarebbe nato il figlio Isacco. Nella tradizione cristiana questoavvenimento, denominato "Ospitalità di Abramo", fu interpretato come unatestimonianza della Trinità di Dio. I giovani apparsi ad Abramo vengonodi solito raffigurati come angeli, che simbolicamente corrispondono alletre ipostasi: Padre, Figlio e Spirito Santo. Le immagini della SantaTrinità mediante la raffigurazione dell'Ospitalità di Abramo acquistaronouna importanza particolare nella cultura russa tra la fine del XIV el'inizio del XV secolo, quando furono messe in relazione con la festadella Pentecoste o Discesa dello Spirito Santo, che fu chiamata festadella Santa Trinità. Nel XV secolo nell'arte russa predominaval'iconografia tardobizantina della Trinità, che trovò una espressionedefinitiva nella famosa icona di Andrej Rublev. In questa soluzionedivenne caratteristica una composizione semplificata, nella quale sonoraffigurati soltanto i tre angeli mentre nella pittura del tardo medioevo,e poi soprattutto nel XVII secolo, si manifesta un interesse per laraffigurazione degli elementi particolari, legati al racconto biblico, esulle icone spesso appaiono le figure di Gioachino e Sara, che servono ilpranzo agli angeli. Essi sono raffigurati anche nell'icona della Trinitàdella collezione della Galleria dell'Accademia, che appartiene ad un tipoiconografico particolare, che non ha tratti in comune con l'icona diAndrej Rublev. Nell'icona fiorentina manca l'unità compositiva,caratteristica dell'iconografia tradizionale medievale: gli angeli alcentro e a destra sono raffigurati mentre parlano tra loro, e l'angelo asinistra è rivolto ad Abramo, che gli sta accanto. Evidentemente questaparticolarità è legata al desiderio di illustrare con la massimaprecisione possibile i 10 versetti del XVIII capitolo del libro dellaGenesi:"Io di nuovo sarò presso di te e allora Sara, tua moglie, avrà unfiglio. E Sara lo udì, mentre stava sull'entrata della tenda, dietro dilui". In rapporto con questo testo, sull'icona fiorentina Sara èraffigurata non nell'atto di servire gli angeli a tavola, ma fermaall'ingresso della tenda. In tale modo la composizione da scena simbolicadel colloquio di tre angeli diviene scena storica dell'annuncio ad Abramodella nascita di un figlio. Tra i motivi tipici dell'iconografia tardadella Trinità si nota la sontuosità dei mobili decorati in stile barocco,la forma rotonda del tavolo, e gli scettri nelle mani degli angeli chehanno sostituito quelli allungati tradizionali, e che erano già presentiin alcune opere dell'ultimo terzo del XVII secolo. L'icona in esame,evidentemente, si riferisce ad incisioni dell'Europa occidentale. Non sisa finora se abbia avuto concretamente un prototipo. Tuttavia leprincipali particolarità della sua iconografia sono presenti in numeroseopere dei secoli XVII-XIX provenienti dalla Ucraina e dalla Russia, cheprobabilmente si erano ispirate all'incisione della Bibbia di Piscator.Sebbene queste opere siano diverse fra loro in modo abbastanza deciso,per quanto riguarda la composizione, pure sono collegate da diversi trattiimportanti: anzitutto, la struttura asimmetrica della composizione, laraffigurazione di Sara alla porta di casa, le pose dinamiche degli angeli,la separazione della scena del colloquio con Abramo, e anche la forma deltavolo, ovale o rotondo. Dalla maggioranza di opere analoghe, l'iconafiorentina si distingue per la raffigurazione di Abramo accanto all'angelodi sinistra che gli sfiora la mano quasi per convincerlo della veritàdelle sue parole (in altre icone Abramo è spesso raffiguratoinginocchiato, con i vasi per lavare i piedi agli ospiti). L'icona faparte del gruppo di icone che si distingue dalla maggioranza delle operedella collezione fiorentina per la particolare vicinanza all'arte barocca:Giovanni Teologo (inv. 1890/9322), Annunciazione (inv. 1890/9353),Trasfigurazione (inv. 1890/9362), San Giorgio e il drago (inv. 1890/6175),Giovanni il Precursore, con scene della vita(inv. 1890/9366), Giovanni ilGuerriero, con scene della vita(inv. 1890/9361). Ne sono testimonianza lavivacità dei gesti dei personaggi, la ricchezza dei tendaggi, laraffigurazione volumetrica delle montagne, il complesso scorcio dellestanze, che evidentemente si riferiscono a modelli di più alta qualità neiquali l'architettura era presentata tenendo conto delle regole dellaprospettiva diretta. Inoltre la sensibile semplificazione del prototipobarocco e i procedimenti pittorici avvicinano l'icona della Trinità, comele altre icone del gruppo, alle rimanenti opere della parte principaledella collezione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900655372
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 9352
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • ISCRIZIONI sul bordo superiore - IMMAGINE DELLA SANTA TRINITÀ - caratteri cirillici -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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