Annunciazione

icona, post 1725 - ante 1749

Tavola unica con due listelli a incastro, senza incavo. Non si rileva la presenza della tela preparatoria. Levkas

  • OGGETTO icona
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Moscovita
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Icone Russe
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iconografia dell'Annunciazione si basa, oltre che sul testo del Vangelodi Luca, sugli apocrifi e sui testi dei canoni della festa. La raffigurazione tradizionale dell'arcangelo Gabriele, che reca la sacra notizia alla Madre di Dio, seduta, è stata reinterpretata nell'icona in esame, per influsso delle incisioni pubblicate in edizioni del XVII secolo nell'Europa occidentale e, probabilmente, in Ucraina. Come nel caso di alcune altre composizioni, è difficile stabilire il vero prototipo di questa opera. Evidentemente, l'icona in esame riunisce i caratteri delle varie stampe che circolavano nell'ambiente dei pittori russi nella seconda metà del XVII - primametà del XVIII secolo. Sebbene l'iconografia propria dell'Europa occidentale sia stata modificata in senso abbastanza tradizionale nell'icona in esame, come in altre icone raffiguranti l'Annunciazione, tuttavia la differenza resta profonda rispetto a opere bizantine e anticorusse. Così manca laraffigurazione del fuso nelle mani della Madre di Dio, Gabriele invece deltradizionale scettro ha per attributo un fiore, i vestiti dei personaggisono trattati secondo la maniera occidentale. Nell'icona in esame, a differenza di molte opere dei secoli XVI-XVIII, manca la raffigurazione di DioPadre: al di sopra della figura dello Spirito Santo che esce dallo splendore luminoso c'è l'iscrizione "DIO". Quest'ultimo particolare è dovuto, evidentemente, all'influsso dell' incisione della Bibbia di Piscator, nellaparte superiore della quale, tra le nuvole, è posta l'iscrizione ebraica come raffigurazione simbolica di Dio Padre, che non si può raffigurare. Laraffigurazione del libro che la Madre di Dio, secondo il Vangelo apocrifodello pseudo-Matteo, stava leggendo nel momento dell'Annunciazione è un particolare largamente diffuso nella pittura russa dalla seconda metà del XVII secolo, ed è legato non solo all'imitazione delle stampe occidentali daparte degli artisti russi, ma anche alla sua presenza nella pittura postbizantina dei secoli XV-XVII. Nell' icona in esame, come in molte opere russe, il testo della profezia di Isaia (Is. VII, 14) è stato sostituito conil testo dei versi detti dalla Madre di Dio nel Vangelo di Luca. Questoparticolare si trova anche in un'altra icona dell'Annunciazione della collezione fiorentina (inv1890/9345). L. Marcucci ha pubblicato l'icona comeopera tarda della scuola Stroganov del XVIII secolo ma l'icona non ha alcun rapporto con la scuola Stroganov. La sua datazione si può riportare almassimo al secondo quarto del XVIII secolo, periodo al quale risale l'esecuzione della maggior parte delle icone della collezione. Fa parte del gruppo delle icone delle feste, nel quale rientrano le icone della Trasfigurazione e della Trinità dipinte dal medesimo artista (inv. 1890/9362 e 1890/9352), come testimonia la vicinanza dei modi pittorici e l'uso dei colori.Affini ad essa sono le icone di San Giorgio (inv. 1890/6175), Giovanni Battista (inv. 1890/9366), Giovanni Teologo (inv. 1890/9322), Giovanni il Guerriero (inv. 1890/9361). Elemento caratteristico di tutte queste opere èla forte vicinanza alla pittura barocca, che si rivela nel tentativo di costruire lo spazio secondo le regole della prospettiva diretta, nella pesantezza delle forme, nella dinamicità dei gesti, nella maniera affine di porre complesse lumeggiature dorate sui vestiti. Pertanto da esse, se pur affini, si distinguono le icone delle feste per il carattere alquanto semplificato del tratto pittorico, che si può spiegare con la diverse proporzioni delle figure e con la partecipazione di vari maestri che lavoravano inmodi affini alla realizzazione delle icone. Manifestano la maggiore vicinanza alle icone delle feste le raffigurazioni di Giovanni Teologo, Giovanni Battista e San Giorgio, mentre l'icona di Giovanni il Guerriero occupaun posto alquanto particolare
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900654259
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 9353
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • ISCRIZIONI sopra la Vergine - MONOGRAMMA MARIANO - caratteri cirillici - a pennello - russo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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