san Giovanni Gualberto
miniatura,
ca 1475 - ca 1475
Iniziale figurata grande caudata G (Gaudeamus omnes in domino), rubr. a c. 131r, In translatione sancti Johannis Gualberti. Introitus. Campo in foglia d'oro, corpo della lettera rosa decorato con sottili cirri bianchi e foglie dalle quali spuntano frutti gialli e rossi; il fregio si estende per tutto il margine esterno ed è composto da racemi fogliati e fioriti ai quali si intrecciano frutti, bacche e un uccellino. Sul fondo celeste cielo, davanti ad un paesaggio di campagna con alberi e rocce, è rappresentata la figura di san Giovanni Gualberto con corta barba e capelli bianchi, la veste marrone dell'ordine e lo sguardo rivolto verso l'alto; in una mano tiene la croce, nell'altra un libro con la legatura rossa chiuso da due bindelle
- OGGETTO miniatura
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MISURE
Altezza: 170 mm
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ATTRIBUZIONI
Bigordi Domenico Detto Domenico Ghirlandaio (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di S. Marco
- LOCALIZZAZIONE Convento di S. Marco
- INDIRIZZO P.zza S. Marco 3, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice è identificabile con il Graduale proveniente dal monastero di Vallombrosa ma è citato dalle fonti come Antifonario sebbene contenga il Proprio dei Santi. Una prima citazione del codice è rintracciabile nel Rondoni (1876, pp. 49-51 n. 26) con l'attribuzione a Giuliano Amidei, ritenuta priva di fondamento dalla Levi D'Ancona. Nella descrizione del codice vengono identificati i due stemmi a c. 1r con quelli della famiglia fiorentina Del Caccia, al centro del margine inferiore, e con quello del monastero di Vallombrosa al centro del margine esterno. Il Rondoni riporta anche le iscrizioni graffite nell'oro e nel fregio dell'iniziale a c. 132r con la parola ripetuta più volte "Darmenio" interpretandole, erroneamente, come monogramma del miniatore don Giovanni degli Amidei, monaco camaldolese, ma che probabilmente furono aggiunte successivamente anche perché vanno a deteriorare la foglia d'oro e la superficie pittorica L'attribuzione fu contestata successivamente dal D'Ancona (1914, I, p. 70, II, pp. 531-532 n. 1052), che giudica l'esecuzione delle miniature buona ma debole e priva di rilievo, e dalla Levi D'Ancona (1962, p. 158). Una notevole rivalutazione dell'autore delle miniature spetta alla Garzelli (1985, I, p. 260) che propone il nome di Domenico Ghirlandaio e della sua bottega e una datazione intorno al 1475 per le affinità stilistiche, in particolare della Santa Caterina a c. 136r con i capelli riflessi sull'aureola, con la Madonna con i santi Sebastiano e Giuliano per la chiesa di Sant'Andrea a Brozzi; alla provenienza del codice da una grande bottega pittorica rimanderebbe anche la tecnica di esecuzione che fa uso dello spolvero almeno per il putto e parte del fregio a c. 1r. Al Ghirlandaio rimanderebbero anche altri elementi, come il particolare motivo del fregio con mazzi di campanule e pigne legati da nastri detto "grillanda" e usato dal pittore nella Natività di Maria a Santa Maria Novella e interpretabili nella miniatura quasi come una firma. Anche la Scudieri (La Miniatura, in La Chiesa e il Convento di San Marco a Firenze, Firenze 1990, V. II, p. 32) concorda con l'attribuzione a Domenico e alla sua bottega
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900645716-3.7
- NUMERO D'INVENTARIO S. Marco e Cenacoli 540
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo di San Marco - Firenze
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2009
- ISCRIZIONI campo della lettera, cornice, fregio - DARMENIO - lettere capitali - A GRAFFITO - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0