miniatura, insieme di Simone Camaldolese (e aiuti) - bottega fiorentina (ultimo quarto, seconda metà sec. XIV, sec. XV, sec. XVII)

miniatura 1388 - 1389
Simone Camaldolese (e Aiuti)
notizie 1381-1389

Il codice contiene la prima parte delle antifone dei santi dalla festa dei santi Fabiano e Sebastiano all'Annunciazione compresa. cc. I + 165 + I'; inchiostro (bruno, rosso, azzurro); colori a tempera, oro (in foglia su bolo); penna e pennello. Rubriche e segni paragrafali in inchiostro rosso. Numerazione doppia (cc. 1-165) scritta a penna sottile e inchiostro bruno nell'angolo esterno del margine superiore e nell'angolo interno del margine inferiore, entro le due righe interne parallele verticali dello specchio di scrittura; 21 fascicoli, tutti quaterni regolari. Richiami dei fascicoli al centro del margine inferiore; scrittura Testualis eseguita da un'unica mano con inchiostro bruno e rosso; c. 164 forse aggiunta o scritta successivamente perché datata 1650. Iniziali: 286 iniziali filigranate piccole, 11 iniziali filigranate rifesse medie, 2 iniziali decorate medie caudate, 6 iniziali figurate e 3 istoriate grandi caudate

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA gesso/ doratura
    pergamena/ inchiostro
    pergamena/ miniatura
    pergamena/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 760 mm
    Larghezza: 495 mm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • ATTRIBUZIONI Simone Camaldolese (e Aiuti)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di S. Marco
  • LOCALIZZAZIONE Convento di S. Marco
  • INDIRIZZO P.zza S. Marco 3, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice fa parte del gruppo di corali provenienti dalla chiesa di Santa Maria del Carmine di Firenze che, nella seconda metà dell'Ottocento, in seguito alle soppressioni napoleoniche, entrarono a far parte della collezione del Museo di San Marco. L'attribuzione del Rondoni (1876, p. 75 n. 58) a un Ignoto miniatore del secolo XV fu ripresa anche dal D'Ancona (1914, V. II, I, p. 206 n. 242) il quale specificò che l'artista doveva far parte, molto probabilmente, di una equipe di miniatori che sembra essere al lavoro, nei primi decenni del secolo, in tutti i codici del Carmine. Egli, infatti, distingue più mani: una molto raffinata nei libri segnati T (571), Q (572), un'altra più incerta nei libri M (574), H (573), V (575), G (577), R (578), I (579), C (569) e una terza riconducibile a un discepolo di Lorenzo Monaco nel libro E (576). Fu il Salmi, per primo, ad attribuire l'intero gruppo a Don Simone camaldolese (1954, pp. 43-44), attribuzione confermata dalla Levi D'Ancona (1962, pp. 239-240, 422) che identificò parte dei codici provenienti dal Carmine (Invv. 571, 572, 575, 577, 578, 579) con i cinque in cui Don Simone Camaldolese eseguì 30 miniature fra il 23 febbraio del 1388 e l'aprile del 1389 e che furono rilegati da Frate Giovanni Andrea, secondo i documenti da lei pubblicati. La studiosa, inoltre, precisa che attualmente gli originari cinque volumi sono sei poiché quelli segnati 571 e 575 formavano un volume unico prima del 1473. Il miniatore camaldolese, che firma un codice proveniente dal convento di San Pancrazio nel 1381 (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Cor. Laur. 39) nel quale è scritto che "cum pennello miniavit eum dominus Simon de Senis monachus ordinis camaldulensis", fu, secondo il D'Ancona (1914, V. I, p. 15), "il primo divulgatore di quelle forme, un misto di senese e di fiorentino, alle quali Don Lorenzo Monaco doveva di lì a poco imprimere il suggello della sua alta personalità". Successivamente, Chiarelli (1968(1981), p. 66) attribuisce il gruppo ad un'equipe ruotante intorno a Don Simone e riferisce l'Antifonario Q (572) a "Don Simone camaldolese e scuola". Il riferimento del gruppo di codici ad una equipe di miniatori è confermato anche dalla Scudieri (La Miniatura, in La Chiesa e il Convento di San Marco a Firenze, Firenze 1990, V. II, p. 13). Anche Kanter (in Painting an Illumination 1994, p. 188) cita il gruppo di codici realizzati per il Carmine che rappresentano il momento più alto dello stile di Don Simone, caratterizzati da complesse composizioni, da una particolare capacità narrativa, da figure naturalistiche e dall'utilizzo di un'ampia gamma cromatica con forti influenze della scuola dell'Orcagna
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900645709-0
  • NUMERO D'INVENTARIO S. Marco e Cenacoli 572
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo di San Marco - Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • ISCRIZIONI margine inferiore, taglio - Q - caratteri gotici - a impressione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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