Ritratto di Urbano Rattazzi
stampa
1860 - 1860
Metzmacher Pierre Guillaume (attribuito)
1815/ notizie fino al 1872
Ritratti: Urbano Rattazzi
- OGGETTO stampa
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MATERIA E TECNICA
carta/ acquaforte
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ATTRIBUZIONI
Metzmacher Pierre Guillaume (attribuito): incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta iconografica
- LOCALIZZAZIONE Villa Maria
- INDIRIZZO Via Calzabigi 54, Livorno (LI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ritratto è inserito all'interno di una raccolta di circa 1000 piccole stampe dedicate per la maggior parte a personaggi famosi del periodo risorgimentale, ordinate alfabeticamente e suddivise in cinque filze. La stampa ritrae il ministro Urbano Rattazzi ( 1808 - 1873). Entra come deputato nel parlamento subalpino nel collegio di Alessandria, e rimane alla camera per 11 legislature. Si segnala subito come politico battagliero, sostenendo nel giugno 1848, la tesi favorevole alla convocazione della Costituente prima dell'unione della Lombardia al Piemonte. Ministro della Pubblica Istruzione nel governo Casati (luglio-agosto 1848), regge, sempre nell'agosto, per pochi giorni, anche il dicastero dell'Agricoltura, Industria e Commercio. In seguito alla crisi determinata dall'esito della campagna del 1848 e all'avvento al potere nel dicembre di Gioberti, è sino al febbraio 1849 ministro di Grazia e Giustizia in quel governo e poi, nel gabinetto Chiodo, ministro dell'Interno. A lui spetta istituzionalmente informare la Camera della ripresa delle ostilità contro l'Austria, e in seguito, della sconfitta di Novara. Ed è proprio a causa delle tragiche vicende del 1849 che si stacca dalla sinistra estrema e forma quel "Centro-sinistro" che, costituendo (nel 1852) con il "Centro-destro" del Cavour il "connubio parlamentare", garantisce la governabilità del paese. Eletto l'11 maggio 1852 Presidente della Camera, resta in carica fino all'ottobre 1853 per assumere, dapprima, il dicastero di Grazia e Giustizia e poi dal maggio 1855 sino al gennaio 1858, quello degli Interni: a lui si deve la legge sulla soppressione delle corporazioni religiose. E' rieletto alla presidenza della Camera nel 1859, che lascia ben presto per entrare nel governo Lamarmora come ministro degli Interni. Diviene, il 7 marzo 1861 Presidente della prima Camera italiana. Nel marzo del 1862 caduto il ministero Ricasoli, assume con la presidenza del Consiglio, anche l'Interim dell'Interno, ma è travolto dalla crisi di Aspromonte. Tornato al potere dall'aprile all'ottobre del 1867 ancora una volta indeciso di fronte alla Questione Romana assiste all'intervento francese ed alla tragica giornata di Mentana ed è nuovamente costretto a dimettersi pur continuando ad essere riconosciuto come il maggiore esponente della sinistra non ha più nessun ruolo di rilievo sulla scena politica. Sposò nel 1863 Maria Wyse Bonaparte (1833-1902), al suo secondo matrimonio, figlia del diplomatico inglese Thomas Wise e Letizia Bonaparte, nipote di Napoleone Bonaparte
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900592430
- NUMERO D'INVENTARIO BLL 535
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2006
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI in basso al centro - URBAIN RATAZZI - corsivo - a penna - francese
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0