morte di Virginia. scena di genere

dipinto,

Tradizionalmente indicato nella collezione di provenienza come morte di Cleopatra, il soggetto è invece piuttosto la morte di Virginia, la giovinetta romana che, oggetto delle attenzioni di Appio Claudio, fu pugnalata dal padre, Lucio Virginio, per salvarla dal disonore. La scena si inserisce in una cornice scenografica costutuita da una fuga di edifici monumentali, ornati da porticati, stemmi, sculture

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Lombardi Giovanni Domenico Detto Omino (1682/ 1751 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, per l'alto livello qualitativo che si accompagna ad uno spettacolare impianto scenografico, è tra i più significativi incrementi al corpus di Gian Domenico Lombardi emersi negli ultimi anni. La tragicità del fatto narrato è comunque stemperata dal tono lievemente mondano, tipicamente barocco che pervade la composizione, proposta con l'impostazione scenica del quadro vivente, dominato al centro dalla figura di Virginia riversa che segna lo sviluppo in obliquo della scena, conclusa a destra dalla figura di Appio Claudio, seduto in alto sotto un imponente baldacchino. La luce indulge con compiacimento sulle vesti, sui tessuti lussuosi, velluti, taffettà, ricami, si sofferma sapientemente su di essi, sugli increspati drappeggi, creando sofisticati effetti decorativi. Nessun pathos lemana dalla figura di Lucio Virginio, il padre che ha appena ucciso la figlia, raffigurato con in mano ancora il pugnale insanguinato, ma del quale a prima vista si percepisce piuttosto l'abito di seta frusciante e la lucidissima corazza, mentre sulla sinistra la bottega del macellaio, dalla quale secondo la tradizione egli avrebbe tratto l'arma, è descritta quasi come un episodio a se stante, una scena di genere, un vero e proprio, suggestivo pezzo di bravura che chiude sulla sinistra la composizione; nessun coinvolgimento mostra neppure la figura femminile che si slancia verso la morente, raffigurata come una dama danzante, mentre all'estremità destra due gentiluomini, avvolti in splendidi mantelli rosso lacca, assistono con distacco al tragico evento. Personaggi tratti dal repertorio delle scene di genere sono del resto del resto ampiamente inframmezzati agli astanti. La spettacolarità della composizione è comunque affidata alla splendida cornice scenografica i costituita da una fuga di edifici monumentali ornati da porticati, stemmi e sculture, realizzata con equilibrata fusione di modelli veneti e precisione descrittiva di matrice fiamminga. Nella produzione del Lombardi l'inserimento nelle scene di strutture architettoniche, anche l imponenti, non è certo una novità e non solo nella produzione profana - basti ricordare le Storie del Beato Tolomei nella chiesa di San Romano - ma in questo caso l'ampio spazio riservato alla cornice architettonica, l'insistere con analitica precisione sui particolari, la rende protagonista al pari dell'evento narrato, cosi come avviene in misura ancora maggiore nell'altrettanto scenografico Interno di palazzo passato ai primi di giugno 2002 all'asta Christie's a New York: in esso i vari, eleganti membri di una nobile famiglia, indulgono a piacevoli, giocose attività in un grandioso salone riccamente decorato da stucchi e sculture, mentre dalla finestra si intravede un tipico giardino all'italiana. Dense entrambe di riflessioni e riproposizioni di modelli veneti, le due opere segnano un momento particolarmente felice e fecondo della maturità del pittore, quando è ancora lontana quella disparità di esiti, dovuta alle troppo intense commissioni e all'intervento di collaboratori, tipica della fase finale del suo percorso
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900556111
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2004
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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